Comune di Nicotera, l’opposizione: «Si assiste a eventi che spianano la strada a uno scioglimento»
Il gruppo Movi@Vento: «A palazzo Convento da qualche mese va in scena uno spettacolo indecoroso»
“Un vecchio proverbio recita “Al peggio non c’è fine”…e ben si adatta allo spettacolo indecoroso che da qualche mese a questa parte va in scena a palazzo Convento. Dal 5 ottobre, data della Commissione d’accesso agli atti, in poi, è stato un susseguirsi di eventi che sembrano spianare la strada a un prossimo provvedimento prefettizio di scioglimento del Consiglio. Che ciò possa avvenire per infiltrazioni della criminalità – cosa che ci auguriamo venga scongiurato, in primis per l’immagine della città – o per ripetute violazioni di legge, il risultato sarebbe comunque nefasto”. E’ quanto dichiarano i consiglieri comunali di Nicotera, Antonio D’Agostino, Maria Adele Buccafusca e Salvatore Pagano del gruppo Movi@Vento. “E qui, per restare ai proverbi, non torna neppure il detto “Chi è causa del suo mal, pianga sè stesso”, perché nel malaugurato caso, a piangere saranno i nicoteresi, che sarebbero ancora una volta messi immeritatamente alla gogna. Ma torniamo a quello che in un’altra nota abbiamo chiamato sciame sismico: che parte alla fine dell’anno scorso con la contestazione dei reati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico a conclusione di un’indagine a carico dell’ex dirigente dell’Area tecnica e di quello attuale. L’indagine, – proseguono – riguarda l’appalto dei lavori di somma urgenza finanziati con i fondi erogati a seguito dei danni provocati dal maltempo nel periodo 2020-2022. Si prosegue il 4 marzo con il processo a carico del sindaco e, ancora una volta, dell’ex dirigente sopra citato; l’accusa: omissione d’atti d’ufficio per la tardiva ordinanza di divieto di potabilità dell’acqua di due fontanelle pubbliche. Ma la bomba arriva l’1 di questo mese, con un’ordinanza di demolizione emessa a carico proprio del sindaco per opere abusive di non poca rilevanza, eseguite proprio alla sua casa d’abitazione. Un provvedimento che non è stato certo complicato notificargli, visto che gli proveniva dall’ufficio tecnico posto a pochi passi dal suo. Imbarazzo? Incredulità? indignazione? Un po’ di tutto e anche di più. Ci si sarebbe aspettati a questo punto che il sindaco Marasco replicasse qualcosa alla notizia prontamente diffusa dai media; e invece solo un silenzio che equivale a un’ammissione del fatto contestatogli”. E ancora, i consiglieri comunali: “Una “latitanza” proseguita nel Consiglio comunale aperto dell’altro ieri, che pur non contemplando nell’odg la grave vicenda, perché programmato precedentemente, gli avrebbe comunque dato la possibilità di dare qualche spiegazione e anticipare magari qualche sua determinazione a fronte della doverosa presa di posizione dei due gruppi d’opposizione, che ne reclamavano, sia pure con modalità diverse, le dimissioni. Nulla di tutto ciò. E l’ulteriore conseguenza è stata che il nostro gruppo, ritenendo quanto sopra pregiudiziale a qualsiasi altra questione da dibattere, ha abbandonato l’aula riservandosi una nuova richiesta di convocazione del Consiglio, peraltro già inoltrata alla Presidenza. La fuga del sindaco non riguarda soltanto i chiarimenti dovuti sul fatto che lo riguarda e che mina la credibilità della sua rappresentanza; essa produce anche ulteriori danni al paese, visto che il Consiglio comunale da ultimo convocato prevedeva la discussione di due importanti ordini del giorno: in primis l’importante questione del DDL Calderoli sull’Autonomia differenziata, al fine di tentare un coinvolgimento dell’amministrazione nicoterese, fin qui purtroppo del tutto mancato, nelle azioni di protesta, sempre più ampie, partecipate e trasversali da parte di politici, amministratori e cittadini meridionali, contro una legge giustamente definita “spacca-Italia”; a seguire, era prevista un’interpellanza sullo stato dell’iter relativo al concorso d’idee per la progettazione del rifacimento del lungomare; un concorso la cui scelta e programmazione è stata oggetto di un attento studio della commissione lavori pubblici e di una delibera approvata all’unanimità nel Consiglio comunale del 28 dicembre scorso. Da allora, malgrado la necessità di procedere con quell’urgenza più volte rappresentata dall’assessore Vecchio, tutto sembra essere finito nel porto delle nebbie. Ma l’assessore, che avrebbe dovuto darne conto all’assemblea, ha preferito seguire l’esempio del suo “maestro” e non presentarsi al Consiglio dimostrando in quale conto tenga le sorti del suo paese”, hanno concluso gli esponenti del gruppo Movi@Vento.
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