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Dal caso teatro al Sistema bibliotecario vibonese, Lo Bianco: «Crisi culturale senza precedenti»

Momento di stallo per la città dove i due temi tengono alta l’attenzione della politica e del mondo associazionistico. Il consigliere comunale: «A rischio il futuro dei giovani e il patrimonio culturale della comunità»

Dal caso teatro al Sistema bibliotecario vibonese, Lo Bianco: «Crisi culturale senza precedenti»
Il consigliere comunale Lo Bianco

La primavera è alle porte ma a Vibo Valentia la tanto attesa “rivoluzione” culturale subisce l’ennesimo stop. Tra gli argomenti che tengono acceso il dibattito sociale e politico, con le elezioni comunali imminenti, la questione teatro con la sospensione del cartellone eventi (in attesa di autorizzazioni, così come motivato dall’amministrazione guidata dal sindaco Maria Limardo) e la crisi del Sistema bibliotecario vibonese, polo d’eccellenza del sud Italia, che rischia di sparire per sempre. E se da un lato l’opposizione di palazzo Razza parla di ennesimo scivolone ai danni della stessa immagine della città, anche la comunità cittadina pare tutt’altro che soddisfatta dalle motivazioni fornite dai piani alti concernenti la “chiusura” (momentanea) del teatro dopo l’attesissima “prima”. Così come, la vicenda del Sbv, lascia l’amaro in bocca a quanti, da anni, si spendono per la rivitalizzazione della vita culturale della cittadina. Dall’evoluzione dei due filoni, dipenderà l’evoluzione o involuzione di Vibo e la sua provincia.

L’analisi di Anthony Lo Bianco, consigliere comunale, ne fornisce una chiara visione. «Vibo Valentia – scrive l’esponente politico, molto attivo in campo sociale – si trova di fronte a una crisi culturale senza precedenti, con due gravi problemi che mettono a rischio il futuro dei giovani e il patrimonio culturale della comunità. La sospensione degli spettacoli teatrali, tanto attesi e amati dalla cittadinanza, rappresenta un colpo alla vitalità culturale della città. La gestione superficiale e irresponsabile dimostra un totale disprezzo per l’importanza della cultura nella società, privando i giovani di una fonte fondamentale di ispirazione e crescita».

Anthony Lo Bianco, consigliere comunale

L’affondo alla compagine amministrativa non è per nulla velato: «Le minacce – sottolinea Lo Bianco – non si fermano qui: il Comune di Vibo Valentia ha preso la decisione assurda di “sfrattare” il Sistema bibliotecario vibonese da Palazzo Santa Chiara, privando così i giovani del principale luogo di accesso alla conoscenza e alla cultura, proprio in un momento in cui si stava tentando di fare chiarezza». Il rischio è più che concreto: «Si chiude la più grande biblioteca pubblica della Calabria, privando i nostri giovani delle risorse necessarie per sviluppare le proprie capacità e aspirazioni».  Adesso, toccherà agli amministratori dare risposte risolutive: «Questa politica negligente mette in pericolo il futuro della nostra comunità e dei nostri giovani, privandoli delle opportunità di crescita e sviluppo. La cultura non è un optional ma un diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti. Chiediamo spiegazioni immediate e azioni concrete da parte delle autorità competenti per proteggere e promuovere la cultura a Vibo Valentia. Il futuro dei nostri giovani -chiosa l’esponente di minoranza – dipende dalla cultura, e non possiamo permettere che venga compromesso da decisioni irresponsabili e dannose».

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