Pizzo, petizione popolare per tentare di salvare “La nave”
Promossa una raccolta firme per chiedere che la caratteristica struttura non venga demolita e che sia convertita a fini socio-culturali come sede degli ex marittimi napitini
Il 12 marzo le ruspe accenderanno i motori per procedere all’attività di demolizione della struttura avente la caratteristica forma di una nave e adibita, fin dagli anni ’60, ad attività di ristorazione. La costruzione era stata posto sotto sequestro dalla Guardia Costiera nel febbraio 2017 per la mancanza della concessione demaniale e dei titoli edilizi. Dopo la recente sentenza del Consiglio di Stato, che ha confermato l’ordine di demolizione della struttura, sembra non ci sia più nulla da fare per la Nave, ma un gruppo di cittadini vuole mettere in atto un tentativo in extremis per salvare il famoso ex ristorante di Pizzo Marina. Di recente è stata infatti lanciata, per iniziativa di Francesco Scuticchio, una petizione popolare online per chiedere al sindaco del Comune napitino di valutare la possibilità, di concerto con le altre autorità coinvolte, di sospendere la procedura per la demolizione dell’immobile e la sua conversione a fini sociali e, più specificatamente, come possibile sede del sodalizio che riunisce gli ex marinai e marittimi napitini. All’iniziativa online hanno finora aderito 151 persone alle quali vanno aggiunte quelle che hanno firmato su modulo cartaceo, per cui i promotori sono fiduciosi di arrivare, entro la data prevista per l’abbattimento, ad un considerevole numero di firme. Molti quelli che hanno manifestato, nei commenti, la speranza che la Nave possa essere in qualche modo salvata dall’abbattimento e riqualificata. Si sottolinea, principalmente, il fatto che la caratteristica struttura fa parte in qualche modo della storia di Pizzo e costituisce una sorta di monumento alla sua vocazione marinara. E non mancano le polemiche, come quelle di chi fa osservare come lungo la costa esistano veri e propri ecomostri da abbattere, ancor prima della Nave, nonché centinaia di costruzioni abusive, se non addirittura un intero quartiere.
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