sabato,Novembre 23 2024

Intimidazioni ai danni di sacerdoti della diocesi, il sostegno delle istituzioni

Si ripetono gli attestati di solidarietà nei confronti della Chiesa locale. Al procuratore Falvo e alla Cec, oggi si unisce il sindaco di Mileto Giordano

Intimidazioni ai danni di sacerdoti della diocesi, il sostegno delle istituzioni
Nel riquadro don Vincenzo Pontoriero e don Felice Palamara

Si ripetono gli attestati di vicinanza nei confronti dal parroco di San Nicola di Pannaconi, don Felice Palamara, e di Cessaniti, don Francesco Pontoriero, entrambi oggetto recentemente di una serie di gravi atti intimidatori. Dopo l’allarme e le parole di sostegno espresse alla Chiesa locale dal procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Camilo Falvo, nelle scorse ore ad esprimere solidarietà al vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, per le deplorevoli azioni delinquenziali subite dai due presbiteri della sua diocesi, è stata la Conferenza episcopale calabra riunitasi a Catanzaro. Oggi, ad unirsi al coro di coloro che si stringono al presule e ai due sacerdoti e che condannano senza mezzi termini questi vili atti criminosi, è il sindaco di Mileto Salvatore Fortunato Giordano, a nome suo e dell’amministrazione comunale che rappresenta. «Si tratta evidentemente – sottolinea il primo cittadino – di atti compiuti contro alcuni preti che svolgono un compito fondamentale di collante nella società, che intervengono spesso anche dove non arrivano lo Stato e le Istituzioni in genere. Attacchi nei cui confronti è utile che tutte le componenti sociali si esprimano per interporre un deciso rifiuto collettivo contro un modo di fare fondato sulla violenza spicciola, che fa retroagire le nostre comunità, che attraverso anche gli esempi di solidarietà dei tanti  preti impegnati  sul territorio, cercano di indirizzarsi su sentieri di progresso e crescita. Non possiamo quindi – conclude il sindaco della città sede di diocesi – che esprimerci condannando senza indugi quanto avvenuto sperando che gli autori si ravvedano ed evitino di continuare su tale terreno di violenza e sopraffazione». Don Palamara, nello specifico, è stato a più riprese destinatario di lettere minacciose e vittima del danneggiamento della propria auto e del versamento di candeggina nelle ampolle dell’acqua e del vino utilizzate per la messa. Don Pontoriero, dal canto suo, ha ricevuto recentemente delle missive dello stesso tenore e, in ultimo, ha trovato sul cofano della propria autovettura un gatto morto. Ai due sacerdoti e allo stesso presule miletese nei giorni scorsi, per «i terribili atti d’intimidazione subiti», sono giunti, tra gli altri, anche gli attestati di solidarietà di Emanuele Filiberto di Savoia.

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