domenica,Dicembre 1 2024

Comunità energetiche, solo l’8% sa bene di cosa si tratta. Incontri alla Camera di Commercio

Nella sede vibonese dell'ente camerale si è chiuso il ciclo di incontri per accompagnare le imprese nella transizione ecologica

Comunità energetiche, solo l’8% sa bene di cosa si tratta. Incontri alla Camera di Commercio

È giunto a conclusione il ciclo di incontri a carattere informativo/formativo organizzato dalla Camera di Commercio di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia per sensibilizzare imprese e territorio sulle opportunità offerte dalla transizione energetica e sul tema della sostenibilità ambientale, del risparmio e dell’efficientamento. In particolare, il partecipato incontro organizzato nella sede vibonese dell’ente camerale ha riguardato la costituzione delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). Dopo i webinar con focus su come “usare meglio l’energia nelle imprese: strumenti e opportunità” e su “i passi giuridici per costituire una CER”, nell’ultima riunione sono stati illustrati alle imprese gli strumenti finanziari a sostegno degli investimenti, ossia “i contributi per la transizione green”. «L’ente camerale è particolarmente impegnato in questa sfida e, dunque, ad accompagnare le sue imprese offrendo un quadro preciso della tematica oltre che  dinamiche, strumenti e metodologie innovative per cogliere consapevolmente tutte le opportunità funzionali alla sostenibilità ambientale ma anche al business aziendale» ha spiegato il consigliere Salvatore Nusdeo nel portare i saluti istituzionali. I lavori, moderati da Ornella Ortona e Maurizio Caruso Frezza, referenti camerali di progetto, che ne hanno illustrato le fasi, sono stati avviati dal punto di vista tecnico da Antonio Romeo, direttore Dintec (Consorzio per l’Innovazione Tecnologica) che ha illustrato caratteristiche, implicazioni, opportunità della transizione energetica per le imprese nell’ambito del progetto del sistema camerale. Nel suo intervento si è soffermato in particolare proprio sulla costituzione delle CER, rilevanti in una situazione in cui, come emerso dalla sua relazione, l’Italia ha forte dipendenza estera nell’approvvigionamento di energia producendo solo il 26,5% di quella che consuma, su una media dei Paesi UE del 44,5%. La sensibilizzazione delle imprese su metodi e strumenti di efficientamento diventa allora indifferibile, considerando che, come evidenzia l’indagine IPSOS realizzata per Unioncamere, per quanto riguarda le CER, solo l’8% ne ha una buona conoscenza; a grandi linee il 41%; il 32% ne ha sentito solo parlare mentre il 19% affatto. A fronte di ciò, il 38% delle imprese manifesta interesse a partecipare ad una CER, il 54% non è affatto interessato, l’8% non sa, e comunque, altro dato interessante, è che la maggioranza delle imprese (68%) percepisce chiaramente come rilevante il ruolo delle Camere di Commercio per la promozione dello strumento. L’aspetto tecnico, il quadro normativo, il ruolo del GSE (Gestore Servizi Energetici) ma soprattutto quello dei contributi e degli incentivi alle imprese sono stati evidenziati da Antonio Maria Mirante, esperto Dintec di finanza agevolata, il quale ha illustrato il decreto attuativo del MASE per la nascita e lo sviluppo delle CER, in vigore dal 24 gennaio. Altrettanto interessanti e apprezzati dai presenti gli interventi degli accademici del dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Unical Natale Arcuri e Giovanni Mirabelli, che hanno portato all’attenzione della platea la ricerca e l’esperienza dell’Ateneo relativamente alle soluzioni tecnologiche innovative per il contenimento dei consumi energetici, che hanno fatto dell’Università della Calabria una best practice per la sostenibilità energetica ed ambientale. Sull’argomento il presidente dell’ente Pietro Falbo ha sottolineato che «la Calabria sulla produzione di energia pulita proveniente dagli impianti idroelettrici, eolici e fotovoltaici è una regione virtuosa tanto che riuscirebbe a coprire il proprio fabbisogno con una percentuale altissima di oltre l’80%. Di fatto, però, le ricadute sul territorio sono minime nonostante il surplus prodotto. I flussi di energia vengono dirottati per buona al Nord, depauperando così un considerevole patrimonio interno di approvvigionamento che porta i calabresi a sostenere, in bolletta, costi di consumo anche più elevati di quanto non avvenga per i cittadini di altre regioni meno produttive. Un’incongruenza e una disequità che è necessario superare continuando a dare prova di una efficienza che deve tornare utile sicuramente al territorio e che può essere tale per l’intero Paese ancor di più di quanto già lo sia». L’incontro, realizzato dall’ente camerale con il suo PID (Punto Impresa Digitale) si è poi sviluppato in un ampio e partecipato confronto tra imprese ed esperti e, successivamente nel desk operativo per approfondimenti e soluzioni personalizzate. Le risultanze della riunione saranno materia di approfondimento e condivisione nel tavolo di progettazione calendarizzato per il prossimo 25 marzo nella sede vibonese dell’ente camerale, al Valentainum, per dar vita alle prime attività funzionali alla costituzione delle CER, a cui, chiunque ne fosse interessato, può partecipare, contattando preventivamente via mail gli uffici camerali preposti.

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