martedì,Novembre 26 2024

Aggressione a dipendente comunale di Parghelia, il sindaco: «La minoranza fa speculazione politica»

Antonio Landro: «Tra le centinaia di telefonate per attestare vicinanza ai tecnici aggrediti mancano quelle dell'opposizione»

Aggressione a dipendente comunale di Parghelia, il sindaco: «La minoranza fa speculazione politica»

“Esolamente speculazione politica, mistificazione dei fatti o altro? Ci si preoccupa, ma preoccupa l’intera comunità, e non poco, la posizione del gruppo di minoranza sui fatti accaduti all’interno della casa delle istituzioni, il 13 febbraio, quando qualcuno, con comportamenti violenti e malavitosi, ha pesantemente malmenato il dirigente dell’Ufficio tecnico, Salvatore Suppa. A distanza di qualche giorno dall’accaduto, l’amministrazione comunale, nella persona del sindaco, dopo aver completato i dovuti passaggi istituzionali presso la Prefettura di Vibo Valentia e i vertici dell’Arma dei Carabinieri, ha provveduto a dare notizia emettendo  comunicato stampa attraverso la pagina ufficiale dell’ente”. Così il sindaco di Parghelia, Antonio Landro, risponde ad alcune affermazioni del gruppo di opposizione “Guardare al Futuro” in merito alle vicende legate all’aggressione subita dal dirigente comunale Salvatore Suppa da parte di ignoti. “In quel comunicato, letto da un numero illimitato di persone, è stato condannato senza se e senza ma il vile gesto. In quel comunicato – prosegue Lando – è stata espressa piena, totale e incondizionata solidarietà ai due tecnici, vittime, direttamente e indirettamente dell’assurda e barbara aggressione. A quel comunicato è seguita la spontanea reazione solidale, con le istituzioni aggredite, da parte di decine e decine di comuni cittadini, associazioni, la Chiesa, amministrazioni comunali e decine e decine di sindaci. Quanti non sono riusciti a raggiungere i tecnici hanno raggiunto il sindaco. A questa platea di cittadini, associazioni, Ordini professionali e Istituzioni diciamo grazie per la vicinanza e il sostegno. Quel comunicato ufficiale, che tantissimi hanno letto, si concludeva annunciando ulteriori iniziative e chiedeva alla comunità di fare argine alla violenza e prepotenza anche se solo al primo episodio. In quel comunicato, sempre ufficiale, nessun riferimento a Consigli comunali aperti e, tanto meno a date”.

Il sindaco aggiunge che “a questo punto la minoranza, evidentemente nervosa, latitante e in difficoltà, ha la necessità di tentare di inserirsi in quella dialettica politica e amministrativa tra comunità e amministrazione comunale, oggi, solo appannaggio della maggioranza e lo fa nel peggiore dei modi. Tra siti web e carta stampata tirano fuori il peggio del loro armamentario per poi approdare ad una visionaria e presunta “confusione nella giunta”. Sulla vile e spregiudicata aggressione alle istituzioni, attraverso loro funzionari, nessuna confusione, ne tanto meno tentennamenti, ha interessato sindaco, giunta e maggioranza. Nemmeno un istante è stato perso per stringerci intorno ai funzionari malmenati e alle istituzioni violate e mortificate. Ci risulta invece, che alle decine e centinaia di telefonate per attestare vicinanza e solidarietà ai tecnici aggrediti, mancano quelle dei rappresentanti della minoranza. Perché? – si domanda Landro Forse perché non hanno ancora maturato quel senso delle istituzioni che li obbliga a dover scegliere senza se e senza ma? Forse perché ancora non hanno compreso fino in fondo la necessità di dover discernere tra vittima e carnefice? Forse perché stretti rapporti amicali impediscono di poter scegliere senza dubbio alcuno da quale parte stare? E’ questa la confusione che avvelena la comunità, le istituzioni e la vita democratica. E’ il linguaggio della violenza che avvelena, mortifica le istituzioni e crea disorientamento e confusione. E’ l’incapacità di creare una distinzione netta tra politica e istituzioni, tra lotta politica e rispetto delle istituzioni. E’ questa la confusione in cui è precipitata la minoranza. E’ da questa confusione che la stessa deve liberarsi e tentare di salvarsi da una inevitabile estinzione”. 

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