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Inchiesta Open Gate: due detenuti fatti evadere dal carcere per andare nella Chiesa di Natuzza

Nei guai l’ex direttrice del penitenziario di Catanzaro. Due detenuti per narcotraffico scortati per recarsi alla consacrazione della Grande chiesa di Paravati

Inchiesta Open Gate: due detenuti fatti evadere dal carcere per andare nella Chiesa di Natuzza
I fedeli che affollarono il piazzale nel giorno della consacrazione della chiesa (agosto del 2022). Esattamente due anni dopo viene elevata a Santuario

Emerge anche un’evasione dal carcere di Catanzaro da parte di due detenuti per recarsi alla cerimonia di consacrazione della chiesa voluta dalla mistica Natuzza Evolo a Paravati, dalle carte dell’inchiesta Open Gate scattata stamane ad opera della Dda del capoluogo di regione. Ad Angela Paravati, 59 anni, di Satriano, ex direttrice della Casa Circondariale Ugo Caridi di Catanzaro, in carica dal 2010 al 5 settembre 2022, vengono infatti contestati i reati di evasione e procurata evasione in concorso con Francesco Cannizzaro, 55 anni, di Marina di Gioiosa Ionica, e Michele Futia, 34 anni, di Locri. Gli ultimi due si trovavano reclusi in carcere per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e – secondo la nuova accusa – su disposizione dell’allora direttrice della Casa circondariale il 6 agosto 2022 sarebbero stati accompagnati da una scorta della polizia penitenziaria – a bordo di un veicolo Fiat – a Paravati in occasione della cerimonia di consacrazione della Grande chiesa voluta da Natuzza. Cannizzaro, ritenuto un elemento del clan Aquino-Coluccio-Scali di Marina di Gioiosa Ionica (uno dei più potenti dell’intera ‘ndrangheta) si trovava recluso in regime di “Alta sicurezza” e unitamente a Michele Futia non avrebbe potuto usufruire di alcun permesso o beneficio per uscire dal carcere e recarsi nella chiesa di Paravati. In ogni caso, gli inquirenti hanno accertato l’assenza di qualsiasi autorizzazione del magistrato di sorveglianza. L’ex direttrice del carcere di Catanzaro Angela Paravati è poi accusata del reato di falso in atto pubblico in concorso con Luigi Di Sole, sovrintendente della polizia penitenziaria ed addetto al Nucleo Traduzioni. I due sono accusati di aver dichiarato il falso, agendo la Paravati quale istigatrice e Di Sole quale esecutore materiale in relazione proprio alla “trasferta” a Paravati per la consacrazione della Chiesa voluta da Natuzza partecipando così alla cerimonia di “Dedicazione della Chiesa Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”. Un altro episodio contestato all’ex direttrice del carcere di Catanzaro Angela Paravati la vede invece accusata di aver indebitamente ricevuto un soggiorno gratuito presso una struttura alberghiera di Pizzo per agevolare il distacco di una assistente capo della Polizia Penitenziaria presso il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro».

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