Irreperibile da circa un mese: Bonavota fa perdere le sue tracce
La Dda indaga sulla scomparsa di Mimmo Bonavota, 37enne sorvegliato speciale di Sant’Onofrio, avvenuta in concomitanza con le dichiarazioni del pentito Andrea Mantella
Ha fatto perdere le proprie tracce da circa un mese, Domenico Bonavota, 37 anni, sorvegliato speciale, membro dell’omonimo gruppo criminale operante a Sant’Onofrio e dintorni. Lo stesso da qualche settimana non si farebbe più vedere in giro, né si sarebbe recato alla Stazione dei carabinieri dove è tenuto a presentarsi in ragione del regime di sorveglianza cui è sottoposto.
Sulla sua “sparizione” sono in corso indagini coordinante dalla Dda. Secondo quanto ipotizzato dalle colonne della Gazzetta del Sud, la sua scomparsa potrebbe essere legata alle dichiarazioni del pentito Andrea Mantella, colui il quale, cioè, proprio con la famiglia Bonavota di Sant’Onofrio e altri gruppi avrebbe posto in essere un’alleanza volta a contrastare il potere dei Mancuso nell’hinterland del capoluogo vibonese.
Mantella shock in aula: «Ho commesso otto omicidi»
Un’alleanza che, secondo quanto dichiarato da un altro collaboratore di giustizia, Daniele Bono, avrebbe potuto costare la vita allo stesso Mimmo Bonavota, che i Mancuso volevano morto. Ad ucciderlo avrebbero dovuto essere i Patania di Stefanaconi (alleati del clan di Limbadi) nel corso della guerra di mafia con i Piscopisani.
Il pentito Andrea Mantella e i Patania di Stefanaconi: «’Ndranghetisti ed estorsori»
L’irreperibilità del 37enne di Sant’Onofrio, poi, coincide con la pubblicazione dei verbali di Mantella che, nelle sue dichiarazioni, fa riferimento anche agli affari delle consorterie mafiose, oltre che a Vibo Valentia, anche nell’area industriale e commerciale della vicina Maierato e negli appalti dei cantieri autostradali.