Nuovo teatro di Vibo, il M5S: «Nulla è stato predisposto per la sua gestione, neanche il Regolamento»
I Cinque Stelle: «Stupefatti per la tanta leggerezza con cui si pensa di avviare la stagione teatrale. Non si si può improvvisare gestori e occorre garantire la legalità gestionale della struttura»
«Siamo veramente stupefatti per la tanta leggerezza con cui si pensa di avviare la stagione teatrale che, così frettolosamente, s’intende intraprendere nel nuovo teatro comunale della città capoluogo di Vibo Valentia». E’ quanto afferma il Movimento Cinque Stelle di Vibo con Michele Furci, Luisa Santoro, Silvio Pisani e Domenico Santoro. «Dopo sei mesi che il M5S, con grande senso di responsabilità e con spirito di collaborazione concreta, aveva sollecitato pubblicamente in Consiglio comunale l’amministrazione attiva di adoperarsi a portare subito in discussione uno schema di Regolamento, nulla è stato predisposto per la gestione attraverso una Fondazione. Condizione che avrebbe garantito gli strumenti per poter gestire il nuovo teatro comunale in modo professionale e non dilettantistico. Ciò sarebbe servito in primo luogo per garantire i finanziamenti necessari per una gestione efficiente sin dall’inizio e perché prendesse forma la struttura di un teatro vero. I regolamenti sono i documenti basilari per una gestione oculata, in particolare di una struttura teatrale come quella che ci si accinge ad inaugurare. Il Consiglio comunale infatti, con la sua regolamentazione normativa, è abilitato a porre le basi solide per garantire una gestione adeguata della struttura e per soddisfare le esigenze di sicurezza dei cittadini con un adeguato personale a tal fine professionalmente idoneo. Per queste ragioni, pur esprimendo ancora una volta viva soddisfazione nel sapere che dopo più di vent’anni i lavori per realizzare il teatro si sono concludersi, proprio per essere una forza responsabile e propositiva, come M5S di Vibo Valentia non possiamo che ribadire e perciò chiedere all’amministrazione comunale se veramente vuole far decollare il teatro senza far votare dal Consiglio comunale il primo atto in grado di far partire realmente la stagione teatrale. Si chiede perciò che venga deliberato come, in realtà, anche recentemente hanno fanno tutti i Comuni pure vicini di Catanzaro, Palmi e Reggio Calabria, che si sono dotati dei regolamenti a tal fine necessari. Per fare ciò, piuttosto che improvvisarsi gestori, gli amministratori dell’ente Comune dovrebbero preoccuparsi di garantire la legalità gestionale della struttura teatrale, dotandola delle basi principali per autofinanziarsi come soggetto attuatore di programmi all’altezza del valore del nuovo teatro realizzato. Il Regolamento, per dare un indirizzo fattivo ed economicamente stabile, non può che propugnare la costituzione di una Fondazione in cui concorrano insieme al Comune altri enti pubblici ad iniziare da Regione, Provincia, Camera di Commercio, Conservatorio e il meglio delle imprese private che pure vanta a livello nazionale ed europeo questa provincia. Una gestione che abbia capacità di spesa per dotarsi di professionalità manageriali e artistiche da fare onore alla tradizione che vede il Conservatorio vibonese primeggiare in Calabria e in Italia. Nulla perciò, dopo tanta attesa, deve essere improvvisato e affrontato con pressappochismo come si trattasse di un luogo gestibile con qualche iniziativa sporadica. Ciò sarebbe miope e dimostrerebbe incapacità di vedere oltre il proprio orticello temporale le potenzialità di cui, al contrario, è dotata anche nel campo artistico, musicale e letterario la provincia di Vibo Valentia. Se poi l’amministrazione ritiene di dover per forza di cose inaugurare comunque il 14 febbraio prossimo – concludono i rappresentanti pentastellati di Vibo – avendone i regolari pareri positivi degli organi preposti, compresa la Commissione di vigilanza della Prefettura, faccia pure ma quanto meno offrendo alla popolazione uno spettacolo gratuito che valorizzi il riconoscimento Ico, con i relativi fondi, all’orchestra sinfonica della Calabria».
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