Lotta alle “vacche sacre” nel Vibonese, protocollo d’intesa tra i Comuni per gestire l’emergenza
Con il coordinamento della Prefettura e della Questura cinque enti locali pianificano le operazioni per l’identificazione e il successivo abbattimento dei bovini non riconducibili a nessun proprietario
Danni per migliaia di euro alle coltivazioni e anche un serio pericolo per la pubblica incolumità e gli automobilisti. Le vacche “sacre” continuano ad imperversare nell’area del Poro sino alle campagne Briatico e Cessaniti, invadendo ogni terreno e pascolando abusivamente giorno e notte, dal tramonto all’alba, andando così ad aggiungersi ai danni provocati alle coltivazioni dalla presenza dei cinghiali. Animi esasperati tra i contadini e gli agricoltori della zona, quindi, a causa delle mandrie abbandonate e spesso – come emerso dall’inchiesta Rinascita Scott – di proprietà di alcuni boss mafiosi della zona. Per porre un argine a tale fenomeno – che da sempre in Calabria rappresenta un mix di ignoranza, indifferenza ed arroganza criminale (negli anni anche causa di faide come la prima di Cittanova tra i Facchineri e gli Albanese-Raso-Gullace) – la Prefettura di Vibo Valentia, in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ha convocato i sindaci dei Comuni di Briatico, Zambrone, Zaccanopoli e Zungri, oltre al commissario straordinario del Comune di Cessaniti, al fine di rendicontare la propria attività di controllo e il monitoraggio relativo alla presenza sui propri territori di competenza delle “vacche sacre”. Successivamente in Questura a Vibo Valentia si è tenuta un’altra riunione finalizzata alla pianificazione delle operazioni da svolgere sui territori interessati per la cattura, l’identificazione e l’eventuale abbattimento degli animali non riconducibili ad alcun proprietario o azienda di allevamento. Poiché però da tali operazioni possono scaturire costi a carico dei Comuni per l’affidamento del servizio ad una ditta specializzata nello smaltimento delle carcasse dei bovini eventualmente da abbattere, è nata la necessità di formalizzare un protocollo d’intesa fra i Comuni di Briatico, Cessaniti, Zaccanopoli, Zambrone e Zungri finalizzato a codificare le modalità di intervento, di affidamento del servizio e la compartecipazione finanziaria, in parti uguali fra gli enti, per il pagamento delle spese del servizio di smaltimento degli animali abbattuti. L’ente promotore e capofila di tale raggruppamento è stato individuato nel Comune di Briatico che ha predisposto un protocollo d’intesa poi sottoposto all’approvazione della giunta municipale dei singoli Comuni. Un concreto passo in avanti, dunque, per arginare quella che è divenuta una vera e propria emergenza, arrivando spesso i bovini sin nei centri urbani, come raccontato nelle aule di giustizia e dinanzi ai magistrati della Dda di Catanzaro, da ultimo, anche dalla testimone di giustizia Elisabetta Melana, già compagna di Ambrogio Accorinti. «Le vacche sacre che ci sono a Zungri – ha riferito Elisabetta Melana – sono di Peppone Accorinti. Lui ride quando sa dei danneggiamenti che vengono fatti nelle campagne e a tal proposito ricordo di un’occasione in cui le vacche di Peppe Accorinti arrivarono, nel periodo in cui c’era la festa della Madonna, sino a piazza Garibaldi a Zungri…». Uno “spettacolo” a cui le istituzioni hanno ora deciso di dire basta.
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