Immigrazione clandestina, maxi blitz a Cosenza: cinque arresti
Coinvolto anche un commercialista. È accusato di favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato
Maxi-blitz contro l’immigrazione clandestina a Cosenza: diversi arresti di italiani ed extracomunitari sono stati eseguiti dalla Polizia di Stato per il reato di favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato. L’ordinanza di misura cautelare è stata emessa su richiesta della Procura della Repubblica di Cosenza, dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale. L’accusa è di aver di favorito la permanenza illegale nel territorio dello Stato di numerosi stranieri, mediante la presentazione di false attestazioni presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione, per attivare e concludere la procedura di emersione dal lavoro irregolare – che consentiva di richiedere, e successivamente ottenere, un titolo di soggiorno che ha apparentemente regolarizzato la loro permanenza sul Territorio italiano. Inoltre, una persona extracomunitaria è indagata anche per il reato di estorsione nei confronti di alcuni connazionali. La complessa operazione sta impegnando decine di poliziotti della Squadra Mobile, coadiuvati nella fase esecutiva da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine.
C’è anche un commercialista di Cosenza tra le cinque persone arrestate dalla Squadra mobile nell’ambito di una operazione contro l’immigrazione clandestina a Cosenza. Il professionista è accusato, assieme agli altri, di favoreggiamento della permanenza illegale nel territorio dello Stato. Nei loro confronti è stata emessa dal Gip, su richiesta della Procura, un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Gli arresti sono avvenuti tra la provincia di Cosenza e Biella. Le indagini, coordinate dal questore Giuseppe Cannizzaro e dal capo della Mobile Gabriele Presti, sono state avviate circa due anni fa e hanno riguardato anche le false assunzioni per far ottenere i permessi di soggiorno. In totale sono circa dieci le persone indagate tra i quali ci sono anche titolari di aziende nelle quali sarebbero avvenute le false assunzioni di lavoro. Inoltre, una persona extracomunitaria è indagata anche per il reato di estorsione nei confronti di alcuni connazionali.
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