Narcotraffico dal Vibonese: “Stammer”, dura condanna in Cassazione anche per il boss Fiarè
Il processo nasceva da un annullamento con rinvio ad opera della Suprema Corte che nel settembre 2021 ha ritenuto colpevoli 26 imputati. Cocaina sino a ottomila chili è stata importata dal Sud America dai clan vibonesi, reggini, lametini e crotonesi con diramazioni in mezzo mondo
La Cassazione pone la parola fine al primo troncone dell’operazione Stammer contro il narcotraffico internazionale gestito dai clan vibonesi, reggini, lametini e crotonesi con diramazioni in mezzo mondo. La quarta sezione penale della Suprema Corte ha infatti dichiarato inammissibili i ricorsi di: Filippo Fiarè, 68 anni, di San Gregorio d’Ippona, Salvatore Paladino, 66 anni, di Rosarno e Domenico Lentini, 57 anni, di Oppido Mamertina, residente a San Marcello Pistoiese. Per Filippo Fiarè – ritenuto al vertice dell’omonimo clan – la condanna definitiva ammonta a 17 anni e 4 mesi di reclusione. Stessa pena per Domenico Lentini, mentre Salvatore Paladino è stato condannato a 17 anni e 6 mesi. Agli imputati era contestato di avere, in concorso tra loro, importato dalla Colombia una partita di sostanza stupefacente pari a 63 chili di cocaina, che doveva costituire il carico di prova di un maggiore quantitativo di 8 tonnellate della medesima sostanza. Erano poi accusati di avere compiuto atti idonei diretti in modo non equivoco ad importare dalla Colombia e dalla Spagna nel territorio nazionale ulteriori ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Per la Cassazione, la sentenza del 27 febbraio dello scorso anno è esente da censure e i giudici di merito hanno “dato conto della gravità degli episodi di cui si sono resi responsabili gli imputati e dell’allarmante contesto delinquenziale in cui essi sono stati realizzati”. In appello erano stati condannati anche: Rosario Arcuri, detto “Saro il vecchio”, di 71 anni, di Rosarno (17 anni e 4 mesi), e Giuseppe Pititto, 33 anni, di Mileto (8 anni e 4 mesi).
Da ricordare che il 21 settembre 2021 altri 26 imputati sono stati ritenuti colpevoli in Cassazione con il seguente verdetto: 11 anni e 1 mese per Francesco Ventrici, di 51 anni, di San Calogero, residente a Bentivoglio (Bo), broker internazionale della cocaina e già condannato nelle operazioni “Decollo” e “Due torri connection”; 2 anni e 4 mesi per Francesco Buonvicino, 53 anni, di Mesoraca; 6 anni e 8 mesi per Wael Chanboura, 43 anni, libanese, residente a Forlì; 8 anni e 10 mesi Domenico Iannello, 47 anni, di Mileto; 6 anni e 8 mesi Giuseppe Iannello, 35 anni, di San Calogero; 4 anni e 4 mesi Massimo Polito, 41 anni, di Mileto; 6 anni e 8 mesi Antonio Ruggiero, 47 anni, di Vibo Valentia; 15 anni per Salvatore Pititto, di 57 anni, di Mileto; 9 anni Fortunato Baldo, 30 anni, di Mileto; 5 anni Massimiliano Bufalini, 48 anni, di Supino (Fr); 5 anni Antonino Cannizzaro, di 57 anni, di Rosarno; 5 anni Gregorio Cannizzaro, 57 anni, di Rosarno; 4 anni e 8 mesi Rocco Cutrì, 43 anni, di Sinopoli, ma dimorante ad Aprilia; 9 anni e 6 mesi per Antonino Fogliaro, 48 anni, di Mileto; 3 anni e 6 mesi Aurelio Mandica, 44 anni, originario di Messina, residente a Frosinone; 4 anni e 2 mesi Mariantonia Mesiano, di 54 anni, di Mileto; 7 anni 3 mesi Enzo Messina, 58 anni, di San Pietro Casale; 4 anni e 4 mesi Giuseppe Vittorio Petullà, 66 anni, di Mileto, residente a Carate Brianza; 4 anni e 2 mesi Francesco Serrao, 57 anni, di Mesoraca; 7 anni e 3 mesi per Domenico Stagno, di 58 anni, di San Calogero, residente a Sala Bolognese; 3 anni e 8 mesi per Oksana Verman, di 48 anni, ucraina residente a Vibo Valentia, da febbraio del 2017 collaboratrice di giustizia.
Genesi dell’inchiesta
L’inchiesta – coordinata dalla Dda di Catanzaro – è scattata il 24 gennaio 2017 su indagini condotte sul campo dal Nucleo di polizia tributaria e dal Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro. Gli imputati erano accusati, a vario titolo, di aver preso parte a diverse importazioni di cocaina dal Sudamerica. Le indagini hanno in particolare consentito di disarticolare un’organizzazione estremamente complessa, composta da diversi sodalizi criminali, riconducibili ai clan Fiarè di San Gregorio d’Ippona, Pititto-Iannello di Mileto ed al gruppo egemone a San Calogero facente capo al broker della cocaina Francesco Ventrici, con la sostanziale partecipazione di alcuni clan della Piana di Gioia Tauro e della provincia di Crotone. Clan calabresi assolutamente a loro agio nel contrattare direttamente con i cartelli sudamericani l’importazione anche di 8. 000 (ottomila) chili di cocaina.
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