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Vibo Marina, la stazione compie 130 anni: la sua denominazione è mutata più volte

Aperta il 6 giugno del 1894 con il nome Porto Santa Venere era il principale scale del territorio di Monteleone

Vibo Marina, la stazione compie 130 anni: la sua denominazione è mutata più volte

La stazione ferroviaria fu aperta il 6 giugno 1894 dopo l’attivazione della tratta Ricadi-Pizzo della ferrovia Tirrenica Meridionale e venne chiamata Porto Santa Venere. All’epoca era il principale scalo del territorio di Monteleone, facente parte della provincia di Catanzaro. Da qui, infatti, arrivavano e partivano treni di ogni genere e soprattutto merci per via della linea ferroviaria, ora dismessa, che collegava la stazione al porto. Anche se piccola, disponeva di tutto il personale che all’epoca operava nelle stazioni ferroviarie: dal capostazione al portabagagli. Era presente una biglietteria sempre aperta, la sala d’attesa, i servizi igienici, l’impianto per il carico-scarico delle merci, il bar e anche la vasca con i pesci rossi. I binari erano nove, dei quali due erano destinati ai viaggiatori. Durante la seconda guerra mondiale divenne un importante snodo per i rifornimenti che dal porto partivano per il teatro di guerra dell’Africa settentrionale e, in seguito, transitarono dalla stazione ben 42 convogli al giorno con truppe, materiali e armamenti aventi per destinazione la Sicilia dove si prevedeva uno sbarco alleato. Per tale motivo venne duramente colpita dai bombardamenti dell’estate 1943. Prontamente ricostruita nel dopoguerra, negli anni ‘50/’60 i suoi marciapiedi ospitarono una moltitudine di emigranti alla ricerca di lavoro nelle regioni del Settentrione.

Il convoglio Palermo-Milano, denominato “Freccia del Sud”, sostava puntualmente ogni giorno alla stazione di Vibo Marina, ultima denominazione in ordine di tempo dello scalo ferroviario, ed era preso d’assalto da tanta gente con le famose valigie di cartone. Dopo l’apertura di Vibo-Pizzo, nonostante sia diventata la stazione “secondaria”, conserva ancora una sua importanza in quanto vi fermano gli Intercity- notte e i treni regionali, anche se gli interminabili lavori per la realizzazione del sottopasso ferroviario hanno reso da anni difficoltoso il percorso per arrivarci, fra l’altro solo a piedi. Un caso curioso, forse unico in Italia, messo in luce dal ricercatore storico Antonio Montesanti, la caratterizza. Nata come stazione di Porto Santa Venere, dopo poco diventò stazione di Monteleone-Porto Santa Venere e, ancora dopo, stazione di Monteleone Calabro- Porto Santa Venere. In seguito sarà stazione di Vibo Valentia-Porto Santa Venere per diventare, qualche anno dopo, semplicemente stazione di Vibo Valentia fino ad arrivare all’attuale denominazione di stazione di Vibo Marina. E sono sei, ma forse non è ancora finita.

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