Medicina del territorio e Guardie mediche al centro di un vertice al Comune di Vibo
Ecco di cosa si è discusso durante l'incontro tecnico-operativo tra il commissario straordinario dell'Asp, Antonio Battistini, il sindaco Maria Limardo, il dirigente sanitario Raffaele Bava e alcuni primi cittadini del Vibonese
All’interno della sala consiliare di palazzo Luigi Razza si è tenuto un incontro tecnico-operativo tra il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria provinciale, Antonio Battistini, il dirigente dell’Asp, Raffaele Bava, il primo cittadino di Vibo, Maria Limardo e circa venti sindaci della provincia per preservare l’attività del servizio di continuità assistenziale e garantire alla popolazione questo indispensabile servizio della medicina del territorio. L’incontro, in vista di una più ampia riunione prevista per il prossimo 2 febbraio, è stato utile per intensificare ancora di più la collaborazione tra i sindaci e l’Asp. L’obiettivo è quello di avere una copertura h24 del territorio sotto l’aspetto dei servizi sanitari evitando, così, l’afflusso al Pronto soccorso di Vibo. Una soluzione potrebbe essere quella di una staffetta tra Guardie mediche e Aft (Aggregazioni funzionali territoriali), andando così a garantire la copertura del servizio assistenziale. Le Guardie mediche opererebbero nelle ore notturne dalle ore 20 alle 8, mentre le Aft in quelle diurne, ossia dalle ore 8 alle20. L’intento è di spalmare il maggior numero possibile dei suddetti servizi in tutto il territorio, con particolare attenzione rivolta ai centri con il maggior numero di popolazione.
Indispensabile, quindi, la collaborazione tra comuni limitrofi per creare quante più Aft possibili andando ad aumentare il numero attuale, particolarmente esiguo e che vede finora figurare quelle di Vibo, Ricadi e Filadelfia. Le aree di maggiore attenzione dei vertici aziendali sono quelle di Soriano Calabro e Serra San Bruno dove ciascuna vedrà nascere una propria entità. Insomma, tra Guardie mediche, Aft e Case di Comunità, con queste ultime per le quali entro la fine del mese e l’inizio del prossimo si consegneranno i cantieri, l’Asp punta ad avere una copertura migliore dei servizi sanitari evitando, così, anche l’intasamento del Pronto soccorso dove si registra un numero elevato di accesso di codici bianchi, circa l’80%. Un dato che, effettivamente, comporta anche un rallentamento delle prestazioni sanitarie dei medici di turno e del personale sanitario in forza al servizio di primo soccorso. Inoltre, gli accessi impropri o comunque evitabili in Pronto soccorso e, quindi, le lunghe attese, sono tra le cause che porta alcuni utenti a manifestare la propria insoddisfazione con fenomeni di violenze, in molti casi non denunciate e quasi mai punite. Collaborazione e impegno, dunque, è il connubio che più appare utile per invertire la rotta e gettare le basi per un’assistenza sanitaria più serena e dignitosa per tutti.
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