Vibo, al liceo “Berto” la IV edizione della Giornata dello Sport all’insegna della legalità
Nel corso della manifestazione sono intervenuti ospiti illustri tra cui il presidente della Fidal Italia Stefano Mei, campione europeo dei 10.000 metri piani
«Lo sport è in sé una metafora della vita. Infatti sacrificio, rispetto dell’altro, condivisione, partecipazione e accettazione della sconfitta sono i principi fondanti dello sport così come della vita stessa. Inoltre, il rispetto delle regole è fondamentale nello sport come nella vita perché è nella regola che risiede la libertà di ciascuno di noi». Queste le parole con cui Camillo Falvo, procuratore di Vibo Valentia, intervenuto nel corso delle attività organizzate presso il liceo scientifico “Berto”, ha voluto sottolineare l’importanza dello sport nella crescita e nella formazione di un cittadino consapevole. Nei giorni scorsi, infatti, presso il liceo scientifico del capoluogo si è svolta la VI edizione della Giornata dello Sport. Obiettivo fondamentale della manifestazione: promuovere il benessere psicofisico, la formazione e lo sviluppo dei giovani attraverso le diverse discipline sportive. Ospiti dei due incontri previsti all’interno dell’iniziativa, dal titolo “Il valore dello sport” e “Aspetti socio-economici e culturali dello sport”, personalità illustri del mondo dello sport. Oltre a Camillo Falvo, procuratore Capo di Vibo Valentia, il presidente della Fidal Italia Stefano Mei, campione europeo dei 10.000 metri piani a Stoccarda nel 1986; Moreno Boer, ex pesista e attuale responsabile della sezione Fiamme Oro di Vibo Valentia; Maurizio Leone, ex mezzofondista azzurro del Gruppo sportivo carabinieri e attuale responsabile tecnico della società Cosenza K42; Mario Porto, ex cestista della Virtus Bologna e Viola Reggio Calabria; Antonio Buscè, allenatore della U.S. Vibonese calcio; Angelo Surace, direttore sportivo; Cino Bilotta e Pasquale Sottilotta medici dello sport e ,infine, il presidente del Coni Calabria Maurizio Condipodero.
L’evento si inserisce tra le attività programmate dal Dipartimento di Scienze Motorie del liceo “Berto” ed è stato moderato dal giornalista Maurizio Insardà che ha condotto magistralmente l’evento ed ha collaborato attivamente all’ organizzazione dello stesso. «La sinergia tra scuola, sport e istituzioni – ha affermato Bruno Nardo, coordinatore del dipartimento di scienze motorie del “Berto” – contribuisce alla formazione culturale e umana dei nostri ragazzi attraverso la condivisione di valori universali come il rispetto verso l’altro e verso le regole, la sana competizione che spinge gli studenti a perfezionarsi sempre di più». E proprio i valori e la valenza formativa dello sport sono stati al centro dell’intervento del campione europeo Stefano Mei. «Chiunque faccia sport è una persona fortunata – ha affermato Stefano Mei – perché lo sport ha al centro la disciplina che è alla base del vivere. Disobbedire o trasgredire alle regole è insito nella natura umana. Ma fare sport – ha proseguito il campione europeo – insegna ad essere cittadini migliori perché il rispetto delle regole è il fondamento di qualunque attività sportiva. Insegna a gioire delle vittorie e soprattutto a non arrendersi nelle sconfitte. La sconfitta, infatti, obbliga a valutare gli errori. E questo è fondamentale nella vita di tutti i giorni e nel rapporto con gli altri». Il dirigente scolastico Licia M. Bevilacqua, infine, ha sottolineato che «lo sport è uno degli strumenti di legalità in quanto esercizio quotidiano di metodo, impegno, responsabilità individuale e collettiva, rispetto e cittadinanza».
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