Costa Pulita: il pm Frustaci chiede al Tribunale di Vibo la trasmissione degli atti per 11 testi
In caso di accoglimento della richiesta da parte del Collegio rischiano l’esercizio penale da parte della Procura per il reato di falsa testimonianza
Trasmissione degli atti alla Procura per procedere il reato di falsa testimonianza in relazione alle deposizioni di 11 testi. E’ chiesto al Tribunale collegiale di Vibo Valentia (presidente Antonino Di Matteo) dal pm della Dda di Catanzaro, Annamaria Frustaci, al termine della requisitoria del processo nato dall’operazione antimafia denominata “Costa Pulita” per la quale si sono registrate nel pomeriggio le richieste di pena. In particolare, il sostituto procuratore ha chiesto la trasmissione degli atti per i seguenti testi: Paolo Careglio; Antonio Bonaccurso; Alberto Barilari; Pasquale Barbieri; Pantaleone Moisè; Michele Purita; Sergio Aquas; Pasquale Landro; Antonietta Mamone; Francesco Rizzo. Proprio in ordine a tale ultimo teste – Francesco Rizzo – il pm Frustaci nel corso della requisitoria ha spiegato oggi in aula di non ritenere vera la sua deposizione resa in aula nell’udienza del 3 novembre 2019 in quanto con precedente denuncia aveva invece sostenuto che nel suo studio si era presentato il 24 novembre 2009 Pasquale Quaranta di Santa Domenica di Ricadi (che sta da qualche anno scontando in via definitiva l’ergastolo e per il quale oggi il pm ha chiesto l’ulteriore condanna a 20 anni di reclusione) per chiedergli conto dei motivi per i quali si era rifornito di calcestruzzo da un’azienda di Vibo Marina e non ad altre della zona di Capo Vaticano. “Nella deposizione in aula – ha affermato oggi il pm – Francesco Rizzo ha sostenuto che la sua non doveva essere considerata una vera e propria denuncia ma solo una segnalazione, rimarcando che Pasquale Quaranta si era presentato da lui in compagnia di Federico Surace di Spilinga parlandogli in toni amichevoli”. Una deposizione che il pm non ritiene risponda a verità e da qui la richiesta al Tribunale di trasmissione degli atti alla Procura. Il Collegio, quindi, all’esito della camera di consiglio dovrà decidere – oltre che sulle richieste di condanna formulate dalla pubblica accusa – anche sulla richiesta di trasmissione degli atti per tali undici testi che rischiano così di finire nei guai per il reato di falsa testimonianza.
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