domenica,Dicembre 22 2024

Violenza sessuale su una bambina di 7 anni: arrestato un bidello in Calabria

Secondo l'accusa il sessantenne «Costringeva la minore a subire atti sessuali»

Violenza sessuale su una bambina di 7 anni: arrestato un bidello in Calabria
Foto generica

Un collaboratore scolastico sessantenne, originario della provincia di Reggio Calabria, è stato arrestato e posto ai domiciliari a seguito di un’ordinanza di applicazione di misura cautelare emessa dal Tribunale di Palmi su richiesta dalla locale Procura della Repubblica, diretta da Emanuele Crescenti. Il 60enne è accusato di violenza sessuale aggravata poiché, «nella qualità di collaboratore scolastico presso un Istituto Comprensivo Statale, abusando della predetta autorità nonché delle condizioni di inferiorità fisica e psichica di una minore di 7 anni – specifica il Comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria -, costringeva la stessa a subire atti sessuali, avendola prima baciata e poi infilatole le mani nelle parti genitali». Stando al contenuto della denuncia formalizzata dai carabinieri di Cinquefrondi, nonché sulla scorta delle dichiarazioni rese alla presenza di una psicologa nominata dalla Procura palmese, il collaboratore scolastico, avendo notato la bambina raggiungerlo all’interno di una stanza per effettuare una fotocopia in seguito alla richiesta di una sua insegnante, approfittando del fatto che si trovassero da soli, le avrebbe dapprima fatto un complimento, per poi baciarla sulle guance e toccarle, infine, le parti intime. La piccola, sebbene non avesse raccontato nulla del triste accaduto nell’immediatezza dei fatti agli insegnanti e ai compagni di classe in quanto provava vergogna, – si apprende ancora dalla denuncia – al termine dell’orario scolastico, si era confidata con la madre, raccontandole nel dettaglio i comportamenti adottati nei suoi riguardi dal bidello. La rapida attivazione del “codice rosso”, applicato tempestivamente d’intesa e con il coordinamento della Procura di Palmi, ha consentito ai militari dell’Arma di sviluppare i necessari accertamenti in pochi giorni, raccogliendo la testimonianza della bambina e concludendo in brevissimo tempo l’attività d’indagine.

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