Aggressione a Soriano, il Garante della Salute: «Garantire sicurezza al personale sanitario»
Anna Maria Stanganelli ha allertato la Prefettura di Vibo per chiedere l'istituzione di un "tavolo" dedicato a stipulare protocolli di coordinamento con le forze dell'ordine
«La cronaca odierna registra purtroppo l’ennesima aggressione ai danni del personale sanitario: la dottoressa Lucia Farfaglia, Enzo Caruso, sindaco di Pizzoni ed infermiere, unitamente a personale medico del 118, sarebbero stati malmenati in una postazione di continuità assistenziale di Soriano Calabro». Così il garante della Salute regionale Anna Maria Stanganelli che esprime solidarietà ai sanitari aggrediti nella Guardia medica di Soriano. «All’indomani dell’uccisione della dottoressa Francesca Romeo, barbaramente assassinata mentre faceva rientro a casa dopo il turno in una postazione di continuità assistenziale prestato in un paese aspromontano, avevo inviato ai presidenti degli ordini dei medici calabresi una missiva invitandoli a collaborare per stringere le maglie di una rete istituzionale che consentisse di individuare e prevenire tempestivamente eventuali comportamenti o situazioni di pericolo e allo stesso tempo si adoperasse con iniziative mirate a promuovere la cultura della non violenza nei confronti di una categoria che quotidianamente si adopera in prima linea con enormi sacrifici e abnegazione per garantire il nostro diritto sancito costituzionalmente. Nell’esprimere la mia solidarietà al personale aggredito e ferma condanna verso azioni cosi violente che incutono nella cittadinanza momenti di paura, ho condiviso con il generale Antonio Battistini, che ho sentito per le vie brevi e che già nei giorni scorsi aveva ribadito la necessità di tutelare gli operatori sanitari a seguito di un sopralluogo effettuato in una guardia medica percependo l’insicurezza di alcuni medici, la necessità di avviare un lavoro sinergico da parte delle istituzioni, per offrire un segnale forte nella direzione della deterrenza e repressione del fenomeno che purtroppo non accenna ad arrestarsi raggiungendo livelli di guardia molto preoccupanti in tutto il territorio nazionale, una vera e propria emergenza con forti ripercussioni sull’operatività e sull’organizzazione dei presidi sanitari e delle postazioni, riducendo l’efficienza e la qualità del servizio, minando così il diritto fondamentale dei cittadini alla salute e la garanzia che agli utenti venga garantito l’accesso alle cure». Il garante della Salute aggiunge quindi di aver già annunciato «nei mesi scorsi come Ufficio, di avere avviato tutte le iniziative necessarie per la costituzione di parte civile nei procedimenti penali per aggressione fisica e verbale ai danni de personale sanitario. Domani stesso, sulla scia del generale Battistini, che ha già allertato la Prefettura di Vibo Valentia, scriverò a tutti i prefetti delle province calabresi, richiedendo l’istituzione di tavoli dedicati di coordinamento e sicurezza in tema di aggressioni al personale medico e paramedico con tutti gli attori coinvolti per la messa in atto di opportune iniziative di prevenzione e protezione come la stipula e l’ampliamento di protocolli operativi con le forze dell’ordine, per fare in modo che i nostri brillanti medici possano lavorare serenamente e non migrino altrove, ma restino per contribuire a ricostruire un servizio sanitario per troppo tempo sotto le macerie».
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