Sparatoria la sera di Natale nelle Preserre vibonesi, ci sono due indagati
Si tratta dei figli dei boss di Gerocarne. I due ragazzi sono stati sottoposti alla prova dello stub per rilevare la presenza di tracce di polvere da sparo. Perquisizioni e sequestri da parte dei carabinieri con indagini coordinate dalla Procura di Vibo
Ci sono due indagati per la sparatoria avvenuta la notte di Natale a Sorianello dopo una precedente lite all’interno di un bar di Soriano Calabro. Lesioni personali aggravate, violazione di domicilio, danneggiamento e spari in luogo pubblico i reati per i quali stanno procedendo i carabinieri della Stazione di Soriano Calabro e del Norm della Compagnia di Serra San Bruno che hanno provveduto a notificare due informazioni di garanzia ad altrettanti giovani di Gerocarne. Ad iscrivere sul registro degli indagati Nazzareno Emanuele, 18 anni, e Michele Idà, 26 anni, entrambi di Gerocarne, è stata la Procura di Vibo Valentia sulla scorta delle indagini dell’Arma dei carabinieri che sta tentando di fare piena luce sul ferimento di un ragazzo di 27 anni – di nazionalità argentina – atteso sotto casa la notte di Natale e poi colpito con un colpo d’arma da fuoco ad un polpaccio. Subito dopo la sparatoria, i carabinieri del Norm di Serra San Bruno e della Stazione di Soriano avevano avviato diverse perquisizioni, due delle quali nei confronti degli indagati, procedendo anche ad alcuni sequestri di materiale utile per la prosecuzione delle indagini come il rinvenimento di quattro bossoli di pistola. Perquisizioni e sequestri sono stati poi convalidati dal pm Filomena Aliberti che sta coordinando le indagini. I due indagati sono stati quindi sottoposti ad accertamenti tecnici irripetibili come la prova dello stub, utile per individuare residui di polvere da sparo e chiarire così con relativa certezza se gli stessi abbiano aperto o meno il fuoco la notte di Natale. Secondo una prima ricostruzione, la sera del 24 dicembre un gruppo di persone avrebbe prima discusso animatamente all’interno di un bar di Soriano Calabro e poi preso parte ad una vera e propria lite. Alcuni dei protagonisti si sarebbero quindi allontanati per ritornare poco dopo nel locale armati. Non trovata però la persona da colpire, la stessa è stata raggiunta sotto casa e al suo indirizzo è stato esploso un colpo di pistola che ha sfiorato la vittima ad un polpaccio. Nazzareno Emanuele è figlio del più noto Gaetano Emanuele, 48 anni, attualmente sorvegliato speciale di pubblica sicurezza dopo aver lasciato il carcere nel dicembre dello scorso anno grazie a continuato, fungibilità e indulto che gli hanno aperto in anticipo le porte del carcere dove stava scontando delle condanne definitive (16 anni e 11 mesi) per associazione mafiosa e narcotraffico. Gaetano Emanuele è il fratello del boss Bruno Emanuele, che sta scontando la pena dell’ergastolo in via definitiva. Michele Idà è invece il figlio del 58enne Franco (Nuccio) Idà, quest’ultimo cognato di Bruno Emanuele e tornato totalmente libero senza alcuna misura nel luglio dello scorso anno dopo aver scontato la condanna per associazione mafiosa e narcotraffico (11 anni e 6 mesi) nell’operazione “Luce nei boschi”. I due indagati sono assistiti dall’avvocato Giuseppe Di Renzo il quale da noi contattato telefonicamente non ha inteso rilasciare alcuna dichiarazione sulla vicenda. Vero è che nelle Preserre si è tornato a sparare anche nel periodo di Natale dopo l’eclatante omicidio di Giuseppe De Masi del 31 dicembre 2021 a Soriano Calabro all’interno della sala di un barbiere. Delitto ad oggi rimasto impunito.
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