venerdì,Gennaio 10 2025

A Tropea uno “Sguardo amico” verso i più fragili: «In un anno sostenuti più di 1600 profughi»

Il sodalizio aiuta nuclei familiari in fuga dal conflitto in Ucraina con percorsi di formazione, assistenza giuridica e legale. A loro si rivolgono anche cittadini provenienti dalla Romania e Bielorussia: «In poco tempo siamo diventati un punto di riferimento»

A Tropea uno “Sguardo amico” verso i più fragili: «In un anno sostenuti più di 1600 profughi»

Dall’aiuto alle popolazioni ucraine coinvolte dalla guerra ai corsi formativi sul territorio. È una realtà in crescita quella dell’associazione “Sguardo amico”, diretta da Marco Pelaggi (progettista Viktoriya Puzdranovska, docente Larysa Kashkoval). Il sodalizio ha messo radici a Tropea grazie agli spazi offerti dalla Chiesa, alla diocesi di Mileto, e al supporto di associazioni locali. Il raggio di azione comprende tuttavia anche i territori limitrofi e supera anche i confini provinciali. Una mano tesa nei confronti di quanti, in un determinato momento della propria vita, hanno dovuto fare i conti con l’orrore dei conflitti. Sono oltre 1600 i profughi aiutati e sostenuti da “Sguardo amico”. Le iniziative promosse finora sono state diverse: «Abbiamo iniziato ad operare come semplice gruppo nel 2022 all’indomani dello scoppio della guerra. All’inizio- spiega Puzdranovska- ci siamo prodigati per inviare in Ucraina soprattutto medicinali. Non sono mancati gli eventi di sensibilizzazione per lanciare un messaggio di pace». Per far fronte alle esigenze primarie dei profughi, in pieno spirito di collaborazione con l’associazione vibonese “Fedeltà e servizio”, «ci prodighiamo per fornire beni alimentari a circa 80 persone a Tropea e paesi vicini».

Formazione

Tante le lezioni promosse in maniera totalmente gratuita, tra cui sei corsi di italiano per stranieri, un corso per addetto amministrativo e due corsi per il bilancio delle competenze: «Subito dopo l’inizio della guerra – evidenzia la progettista Puzdranovska- i profughi non erano molto interessati ad apprendere la lingua italiana. Speravano che il conflitto finisse in breve tempo. Invece la guerra è continuata. Molte famiglie, specie con bambini, hanno avuto la necessità di integrarsi con i territori che li stavano ospitando. I mariti invece sono rimasti a combattere. Imparare la lingua italiana è il primo passo anche per una formazione successiva, per poter trovare occupazioni lavorative migliorative della propria situazione. Tante donne sono laureate e svolgevano mestieri di pregio in Ucraina. In Calabria cercano di fare qualche lavoretto, come badanti, addette alle pulizie.  Poi ci sono corsi che non sono destinati solo ai profughi ma anche agli italiani. In più molti ragazzi di fuori regione ci chiedono di partecipare alle lezioni collegandosi online da Milano o Roma».

Accoglienza e sostegno ai più fragili

L’accoglienza dei cittadini locali è sempre un elemento positivo da valorizzare: «Promuoviamo anche piccoli laboratori creativi arrivando ad accogliere fino a trenta bambini. Non solo ucraini ma anche tanti bimbi di Tropea e paesi vicini». “Sguardo amico” è diventato per molti un punto di riferimento «basti pensare che a noi si rivolgono anche cittadini provenienti per esempio dalla Romania o anche dalla Bielorussia». L’associazione garantisce anche consulenza giuridica e supporto legale ai profughi. E non solo. Il sodalizio ha aiutato circa trenta famiglie nel disbrigo dell’iter per la partecipazione al bando del Comune di Ricadi per l’ottenimento di un bonus dedicato agli ucraini. Le risorse in campo erano di 20mila euro. Tutti hanno ottenuto il sussidio. Un altro aspetto su cui si lavora è la collaborazione con il Consolato ucraino di Napoli per permettere ai profughi di ottenere passaporto e documenti. Il lavoro e tanto così come le iniziative portate avanti: «Abbiamo bisogno di volontari – evidenzia Puzdranovska- solo così possiamo fra fronte alle tante richieste di aiuto che provengono dal territorio vibonese. In più c’è un’altra difficoltà di non poco conto. Ovvero la difficoltà a reperire progettisti o professionisti in grado di seguire gli iter per l’accesso ai fondi regionali, nazionali o europei disponibili per le più svariate attività».

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