lunedì,Dicembre 23 2024

Affissioni selvagge per il “Sì”, Forza Italia presenta un esposto

Manifesti attaccati fuori dagli spazi consentiti e ben prima da quanto previsto dalla normativa. Il comitato per il “No” denuncia gli abusi a Vibo Valentia ma il fenomeno è diffuso in gran parte della provincia

Affissioni selvagge per il “Sì”, Forza Italia presenta un esposto

A più di 50 giorni dalle votazioni per il Referendum, è la referente del Comitato per il No di Vibo Valentia Sarah Sibiriu a segnalare con un esposto alle autorità di competenza ed in particolare al comando dei Vigili Urbani che «le principali vie della città sono state tappezzate da manifesti che promuovono il “Sì” al Referendum del 4 dicembre. Circostanza questa che testimonia l’indubbia grossolanità e scorrettezza di quei partiti che spesso si ergono a paladini della legge e della legalità».

Da via XXV Aprile a via J. Palach, denuncia la responsabile del coordinamento referendario di Forza Italia, sono apparsi sgargianti manifesti abusivi, caratterizzati dall’assenza del timbro attestante l’avvenuto pagamento dell’imposta sulla pubblicità, onere dovuto all’ufficio affissioni e pubblicità del Comune.

«Manifesti – si specifica ancora – che campeggiano non solo su spazi in cui non è loro permesso affiggere perché dovranno ufficialmente essere assegnati dal Comune (del. com. n.25 del 30/04/09), o su palizzate e recinzioni (vedi viale Giovanni Paolo II), ma soprattutto esibiti molto tempo prima rispetto a quanto previsto dalla normativa. Assistiamo ad una vera e propria battaglia fatta di illegalità, spreco di denaro e prepotenza. Questo malcostume evidenzia chiaramente da parte del Pd (firmatario di alcuni manifesti presenti nella città), o degli ipotetici altri sostenitori del “Sì” che hanno deturpato la città, la totale mancanza di rispetto delle regole esistenti con evidenti conseguenze negative a carico dell’intera cittadinanza».

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Ancora, Sarah Sibiriu ammette che «probabilmente non si riuscirà a risalire a chi ha commissionato questi manifesti e, anche se ci si riuscirà, gli stessi potranno sempre dire di essere all’oscuro di tutto. Tuttavia, se gli autori di questa campagna sono coloro che sostengono la riforma costituzionale voluta dal governo Renzi, hanno scelto di sicuro un sistema significativo per smascherare il loro modo di operare: quello dell’abuso».

Infine la referente tiene a segnalare che «il voto elettorale è la massima espressione di democrazia, perché ogni cittadino ha il diritto di esprimere liberamente la propria preferenza maturata sulla base della leale e corretta informazione. Di certo non sul frutto di una propaganda elettorale ridotta alla stregua di una campagna basata sull’abusivismo e sulla prepotenza con l’obiettivo di riuscire ad accaparrarsi più visibilità e prevalere sull’avversario non sulla base di un confronto democratico sulle idee e sulle proposte politiche».

Gli abusi sulle affissioni segnalate nel capoluogo di provincia non rappresentano peraltro un caso isolato ma interessano buona parte della provincia al punto che in alcuni comuni, dopo le denunce di numerosi cittadini, le locali autorità hanno provveduto a far rimuovere o a coprire i manifesti a sostegno del “Sì” al referendum (nella foto: Rombiolo).

 

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