Inchiesta per bancarotta, il commercialista Betrò: «Sono estraneo ai fatti e lo dimostrerò»
Si trova indagato in qualità di sindaco del collegio della Banca di Credito Cooperativo di Maierato
In relazione all’inchiesta della Procura di Vibo Valentia arrivata alla conclusione delle indagini preliminari e che mira a far luce su una bancarotta fraudolenta per complessivi cinque milioni di euro e che ruota attorno alle società gestita dalla famiglia Raffaele di Soriano Calabro, dal commercialista Giuseppe Betrò riceviamo e pubblichiamo: “Il dottor Betró è stato Sindaco, presiedendone il collegio, della Banca di Credito Cooperativo di Maierato dal 27/04/2008 al 02/10/2013, per cui non si comprende la pertinenza dei fatti contestati, ad altri, e richiamati nelle pubblicazioni per cui la presente rappresenta replica. Non vi è difatti alcun collegamento temporale tra il fallimento del 2016 delle società riconducibili a quello che è stato definito il Gruppo Raffaele, tanto meno vi è una responsabilità a carico di un sindaco della banca nell’erogare mutui o linee di credito di diversa natura, spettando tale valutazione al management, ovvero al comitato esecutivo crediti. Il dott. Betrò, avremo modo di spiegare nelle sedi opportune, se ed in quanto qualcuno ci notificherà un atto (ad oggi nessuna notificata è stata effettuata al mio cliente, avendo appreso dai giornali locali tali circostanze) come sia è intuibile, ex lege e quindi per ruolo e funzione, che non ha e non avrebbe mai potuto il dr. Betrò concedere o bocciare un finanziamento a chicchessia. Non è questo il compito di un sindaco di un istituto di credito. Stupisce, pertanto, l’accostamento del buon nome del dott. Betró a tale vicenda, se non per la notorietà e la stima che lo stesso ha nella Regione e Penisola, e per la fiducia riposta da clienti primari e tutt’ora ripongono nello studio da Egli fondato da circa 50 anni. Se, ed in quanto, ripetiamo, saremo destinatari di una notifica, ci metteremo prontamente a disposizione per chiarire la totale estraneità del professionista, ovvero l’errore in re ipsa. Non vorremmo, difatti, che qualsiasi fallimento dichiarato in Calabria possa, per la fama del commercialista, ricadere sull’onorabilità del Dr. Giuseppe Betrò, anche, come nel caso di specie, quando si tratta di non clienti.“
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