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Sostegno ai malati di Sla, la replica dell’assessore: «Non si strumentalizzi la sofferenza»

La titolare della delega alle Politiche sociali, Lorenza Scrugli, precisa che «i fondi sono rimasti a lungo bloccati in Regione per carenze documentali e recentemente recuperati dall’attuale amministrazione»

Sostegno ai malati di Sla, la replica dell’assessore: «Non si strumentalizzi la sofferenza»

I fondi della legge regionale 311/2013, destinati al sostegno alle persone affette da disabili gravi, sarebbero rimasti bloccati in Regione perché il Comune di Vibo non avrebbe prodotto, nel biennio precedente l’insediamento dell’attuale Giunta, la necessaria progettazione atta a recuperarli. 

A riferirlo in una nota è l’assessore alle Politiche sociali di Vibo Valentia, Lorenza Scrugli, la quale, chiamata in ballo rispetto all’erogazione dei fondi ai malati di Sclerosi laterale amiotrofica, interviene per chiarire come «per ottenerli e non rischiare che andassero persi, è stato immediatamente avviato un lavoro di progettazione, di concerto con gli altri Comuni del Distretto, nel tentativo di conseguire al più presto i risultati sperati. Gli stessi fondi non sono quindi pervenuti al Comune “quasi di diritto” come si lascia intendere, ma solo a seguito di mesi di programmazione e lavoro sinergico da parte del Distretto socio sanitario n. 1 di cui Vibo è capofila». 

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La Scrugli ne ha anche per chi, nei giorni scorsi, dalla parte opposta dell’emiciclo comunale le ha addossato qualche “disattenzione”. «Per chiarire le idee a chi si è improvvisamente eretto a paladino dei diversamente abili, è bene sottolineare, anche se le spiegazioni sullo stesso progetto sono state più e più volte richieste e quindi fornite dalla sottoscritta con minuziosità di dettagli, come i fondi destinati al progetto denominato dal distretto “La Roccia”, ammontino complessivamente a circa 600mila euro. Le linee d’azione sono diverse e per la non autosufficienza sono previsti 389mila euro, di cui il 30% è destinato direttamente ai casi più gravi, ovvero a quelle persone che richiedono un intervento h24. A tal proposito – insiste Scrugli -, non risponde assolutamente a verità, come insinuato, che l’amministrazione è rimasta inerte. Gli uffici del Comune sono in contatto con l’Asp, che dovrà fornirci i nomi dei percettori della misura, ma lo sono stati fin dallo scorso mese di maggio. Purtroppo la carenza di personale, il pensionamento della figura che aveva curato e coordinato la realizzazione della progettazione, l’ovvio avvicendamento del responsabile di cui ad oggi siamo ancora sforniti, le ferie, hanno impedito che si raggiungesse il traguardo auspicato nell’immediatezza». 

Anzi, l’assessore alle Politiche sociali spiega come «il Distretto era stato addirittura elogiato dalla Regione in un’apposita nota con la quale in riferimento al Piano distrettuale inviato in anteprima per una valutazione da parte degli uffici preposti, si evidenziava come “il documento risultasse perfettamente rispondente alle linee guida stabilite” e si esprimeva soddisfazione “per la correttezza e l’accuratezza con cui era stato redatto sia sotto il profilo formale che nei contenuti”. Mi duole ancora evidenziare – aggiunge – che lo stesso progetto è stato per molte sedute oggetto di minuzioso vaglio in IV Commissione; non si comprende quindi come ancora risulti poco chiaro, quando tanto lavoro e tempo sono stati indirizzati solo alla comprensione dello stesso». 

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Alla luce di tutto ciò, per Lorenza Scrugli, «prima di prodursi in affermazioni imprecise, incuranti della sensibilità delle persone su argomenti molto delicati, sarebbe necessario provare ad immedesimarsi in chi soffre mettendosi una mano sulla coscienza ed evitando facili strumentalizzazioni figlie di uno scontro politico che non guarda più in faccia nessuno. Le risorse del progetto “La Roccia” erano ferme in Regione da ben due anni e trasferiti al Comune nello scorso mese di aprile a fronte della progettazione messa in campo da questa amministrazione e dai Comuni del Distretto. Dunque, non sarebbe stato necessario tanto clamore e tanta strumentalizzazione soprattutto su una materia così delicata».   

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