sabato,Novembre 23 2024

Stretta del vescovo di Mileto per scongiurare infiltrazioni mafiose nelle Confraternite del Vibonese

Con un decreto monsignor Nostro ha chiesto ai priori l’elenco completo degli iscritti. Al vaglio anche eventuali presenze di appartenenti a logge massoniche

Stretta del vescovo di Mileto per scongiurare infiltrazioni mafiose nelle Confraternite del Vibonese
La Cattedrale di Mileto e monsignor Attilio Nostro
Il vescovo Attilio Nostro

Stretta del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, sulle confraternite attive sul territorio di pertinenza per scongiurare eventuali infiltrazioni della criminalità al suo interno. Con un apposito decreto inviato ai priori, ai commissari e ai padri spirituali delle varie congreghe, infatti, il presule chiede di far pervenire agli uffici della Curia diocesana l’elenco completo degli iscritti, «tanto congregati che aggregati», comprensivo di «nome e cognome del confratello/consorella, luogo e data di nascita e residenza». Il tutto, da far recapitare «entro e non oltre i trenta giorni dalla ricezione del presente precetto singolare. Sono certo – sottolinea a tal proposito il vescovo – che tutte le Confraternite, comprendendo benissimo questo spirito di comunione ecclesiale e di collaborazione condivisa con l’Autorità diocesana, sapranno adempiere scrupolosamente e nei tempi stabiliti a quanto intimato. Rammento, inoltre, che questa vigilanza dell’Ordinario non si sostituisce ma integra il dovere di vigilanza a cui sono tenuti gli organismi confraternali preposti». Il decreto di monsignor Nostro rappresenta un inedito e giunge dopo quanto emerso da varie inchieste giudiziarie e anche da articoli della nostra testata, in ultimo da un servizio televisivo della nota trasmissione “Le Iene”, con le conseguenti polemiche sulla presenza all’interno delle confraternite di esponenti della ’ndrangheta che ne sono conseguite. Sul banco degli “imputati”, nello specifico, la gestione organizzativa delle “Affruntate” e dei portatori delle statue dei santi in questo e in altri eventi legati alla tradizione religioso-popolare. Nelle varie parrocchie della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea sono attive oltre duecento congreghe. Di esse fanno parte migliaia di confratelli. Si capisce bene, allora, l’esigenza di un maggiore controllo e di una più incisiva azione di prevenzione per scongiurare che esponenti della criminalità si inseriscano al loro interno per affermare la propria egemonia, distorcendo la pietà popolare. Il decreto del vescovo, tra l’altro, è in piena sintonia con le regole contenute nelle linee guida “No ad ogni forma di mafie!”, sancite due anni fa dalla Conferenza episcopale calabra. Negli elenchi degli iscritti alle varie confraternite che giungeranno a breve negli Uffici dalla Curia diocesana, verranno scandagliati e messi sotto la “lente d’ingrandimento” non solo casi di appartenenza alla ‘ndrangheta e ad altre realtà criminali, ma anche eventuali iscrizioni di confratelli a logge massoniche, realtà molto presenti nel Vibonese. Il tutto, in attesa che monsignor Nostro metta nero su bianco al suo intento di far inserire nei vari statuti delle congreghe il divieto di iscrizione ad associazioni segrete di varia natura.

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