venerdì,Dicembre 27 2024

Ditta in odor di mafia, Rizzo a Silvaggio: «Non scarichi le sue colpe su di me»

L’ex primo cittadino di Maierato, tirato in ballo in relazione all’affidamento di lavori ad un’impresa “interdetta”, sbotta: «È incapacità amministrativa». Poi tira fuori la convenzione con l’azienda che compare nel decreto di scioglimento del Comune di Reggio Calabria

Ditta in odor di mafia, Rizzo a Silvaggio: «Non scarichi le sue colpe su di me»

«Nella replica del Sindaco di Maierato ad un articolo apparso nei giorni scorsi sul quotidiano on line “Il Vibonese” pubblicata oggi sulla stessa testata, vengo tirato in ballo in relazione all’incarico affidato dallo stesso sindaco direttamente a ditte che non avevano i requisiti o addirittura interdette per mafia, quasi come se la colpa del suo errore grossolano fosse mia e dell’amministrazione da me guidata nel quinquennio precedente». 

A intervenire sulla vicenda dell’affidamento in somma urgenza di lavori di ripristino in seguito all’evento alluvionale che ha colpito Maierato l’8 settembre scorso, ad una ditta in odor di mafia, è l’ex primo cittadino dello stesso centro Sergio Rizzo, per 10 anni alla guida del Comune. 

Rizzo parla di «una nota (quella dell’attuale sindaco Danilo Silvaggio) improntata ad offendere ed attaccare la mia persona e la mia compagine politica sempre per la teoria che “la miglior difesa è l’attacco” o perché è più facile scaricare su altri responsabilità proprie. Il sindaco farebbe meglio ad ammettere i propri errori e le proprie leggerezze, legate ad una gestione poco improntata al rispetto della normativa in tema di antimafia e anticorruzione assumendosene le conseguenze» senza «scaricare le colpe della propria incapacità amministrativa, sua e dei suoi collaboratori e consigliori, sull’amministrazione da me guidata. Certe accuse infamanti, tuttavia, non possono essere né tollerate né accettate». 

Maierato, lavori in somma urgenza all’impresa “interdetta” per mafia

Per Rizzo sono «i fatti e gli atti a parlare chiaro: in dieci anni di amministrazione “Campana”, hanno lavorato le ditte e le imprese con la documentazione in regola e nel rispetto delle disposizioni normative dettate dal Codice degli appalti. Lo hanno fatto “Esclusivamente”,  fino a quando hanno mantenuto i requisiti di legge, ivi compresa la ditta Montesano srl! Infatti, quando la stessa è stata oggetto di interdittiva, è stata revocata dalla mia amministrazione da ogni incarico, atto questo difeso anche davanti al giudice amministrativo». 

L’ex sindaco aggiunge: «voglio ricordare ancora a qualche Carneade di turno nonché a qualche suo fiancheggiatore, che la mia amministrazione negli anni ha revocato incarichi alle ditte oggetto di provvedimenti interdittivi emessi dalla Prefettura di Vibo Valentia ogni qualvolta se ne è verificata la necessità e l’opportunità, come nel caso di interdittive atipiche dove la discrezionalità dell’amministrazione era riconosciuta!. Mi riferisco – spiega – alle ditte aggiudicatarie dei lavori di messa in sicurezza dell’area di frana (visto che a sproposito costui ha parlato di sicurezza dei cittadini e di eventi calamitosi come esimenti del rispetto delle leggi!)». 

Con «atti alla mano – insiste Rizzo – voglio dire a certa gente di evitare di fare lezioni di moralità, legalità e trasparenza amministrativa. Esclusivamente a parole! Mi sia consentito dire che sarebbe bastato chiedere lumi ai titolari di uffici chiave del Comune di Maierato o, ancor più facilmente, tra le mura domestiche per avere informazioni in merito. Certe affermazioni di poca consistenza, tipiche del bambino beccato con le mani nella marmellata, non sono adeguate ad un sindaco. Non si può affermare: “Non sapevo dell’interdittiva…” o “apprendo dal giornale” e pensare di essersene lavato le mani». 

E, ancora, «il Sindaco prima ha firmato un’ordinanza di somma urgenza individuando due ditte ben precise per esecuzione di interventi urgenti e poi oggi, in maniera ancora più strabiliante,  afferma “…non  hanno realizzato nessun tipo di intervento in nome e per conto dell’Ente”. Allora mi chiedo: lo scenario era così drammatico ed apocalittico ed il centro abitato di Maierato era in pericolo imminente? Oppure non c’erano lavori da fare con mezzi speciali in possesso solo di queste ditte!?». 

Lavori alla ditta in odor di mafia, Silvaggio: «Non sapevo dell’interdittiva»

Rizzo non si ferma però solo al caso in specie, aprendo un altro significativo fronte. «A me sembra – asserisce infatti – che certi atti fuori da ogni crisma siano stati adottati in questi primi mesi dall’amministrazione attuale e non da quella passata. Ne cito solo uno per il momento: la convenzione sottoscritta dal sindaco per la gestione del servizio di erogazione dell’acqua al pubblico tramite un distributore automatico “Casa dell’Acqua”». 

In tale circostanza Silvaggio, secondo Rizzo, «a seguito di apposita delibera di Giunta (n.46/2016)», ha sottoscritto «una convenzione con una ditta che casualmente si trova nominata, descritta e analizzata nella relazione conclusiva della Commissione d’accesso al Comune di Reggio Calabria in seguito alla quale è stato determinato lo scioglimento per infiltrazione mafiosa dello stesso Comune da parte dal ministro dell’Interno. Vista la teoria difensiva del sindaco – ironizza – non vorrei che anche questo atto fosse colpa mia e della mia amministrazione! Neanche questo sapeva sindaco?» 

Infine, il suggerimento «non sprechi tempo a dare la caccia alle streghe e a fare azioni scenografiche in giro per il territorio. Si preoccupi di svolgere nel rispetto della legge il mandato che i cittadini di Maierato le hanno affidato, se è in grado di farlo, senza dare la colpa agli altri».

 

 

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