mercoledì,Gennaio 15 2025

Fotovoltaico sulla Tonnara di Pizzo, dubbi da Montesanti dopo le spiegazioni del sindaco

Lo storico e studioso locale: «L'impianto verrebbe posto in una zona sempre in ombra coperta dagli edifici posti sul retro e ben più alti di quella falda»

Fotovoltaico sulla Tonnara di Pizzo, dubbi da Montesanti dopo le spiegazioni del sindaco
La tonnara di Pizzo
Lo storico Antonio Montesanti

«Continuo a sostenere che i pannelli fotovoltaici sul tetto della loggia della Tonnara di Pizzo siano un errore, come un errore è sostenere che il modo giusto per tutelarla, da questo come da altri interventi poco opportuni, sia la tutela “ope legis”, genericamente valida per gli immobili di oltre 70 anni». Così lo studioso Antonio Montesanti che continua la sua battaglia contro l’iniziativa intrapresa dal Comune di Pizzo di prevedere l’istallazione di un impianto fotovoltaico – 9,6 Kw più un climatizzatore ad alta efficienza, per un importo complessivo di centomila euro – da istallare sulla loggia della Tonnara alla Marina. «Nei fatti la Tonnara è un vero bene culturale identitario – ed a Pizzo una tonnara è doppiamente identitaria – e per questo l’amministrazione, proprietaria dell’immobile deve attivarsi presso la Soprintendenza per una tutela specifica, un vincolo che ad oggi la tonnara di Pizzo non ha. Il tema è principalmente questo ed è legato alla verifica dell’interesse culturale al fine di ottenere la “Dichiarazione dell’interesse culturale” prevista all’ articolo 13 dello stesso codice dei beni culturali, che nessuno – sostiene Montesanti – ha mai avviato e che la vicenda dei pannelli fotovoltaici ha rivelato necessaria». Nei giorni scorsi il sindaco Sergio Pititto aveva risposto non solo a Antonio Montesanti, ma anche a diverse personalità di rilievo e diversi cittadini che avevano manifestato il loro disaccordo rispetto al progetto. Il primo cittadino aveva sottolineato che tutti gli atti propedeutici alla realizzazione degli interventi sono stati fatti a norma di legge e comprendono anche il parere della Soprintendenza archeologica, Belle arti e Paesaggio di Reggio Calabria. I lavori d’installazione dell’impianto di efficientamento energetico prevedono dei pannelli da impiantare sul lato a monte del fabbricato. Antonio Montesanti invita quindi «l’amministrazione comunale, in quanto proprietaria del bene culturale, ad essere conseguenziale rispetto ad una “dimenticanza” delle amministrazioni precedenti. Approfittare del dialogo avviato con la Soprintendenza per il parere sui pannelli fotovoltaici per avviare anche la Dichiarazione di bene di interesse culturale non sarebbe male. Non vedo perché la tonnara di Pizzo non debba avere un vincolo di tutela al pari della tonnara di Bivona. Tra l’altro – continua Montesanti – usufruirebbe anche di finanziamenti specifici del Ministero della Cultura, così come accaduto per la tonnara di Bivona. Rispetto all’idea di posizionare un impianto fotovoltaico solo sulla falda posteriore del tetto, le spiegazioni date rivelano che la scelta green è del tutto inefficace, perché oltre a compromettere l’integrità del bene culturale, con il suo tetto di sole capriate e tegole, l’impianto non produrrebbe risparmio energetico. L’impianto sarebbe posto in una zona sempre in ombra, coperta dagli edifici posti al suo retro, ben più alti di quella falda, il che – non essendo a favore di sole per molto tempo – non consentirebbe all’impianto di produrre l’energia supposta, come dimostrano le foto dell’area. Ma poi, nella ipotesi più peregrina sia ormai necessario istallare il fotovoltaico per non perdere un finanziamento, perché optare per la soluzione più invasiva, i pannelli appunto (ed il color rosso tegola non li rende meno invasivi), invece delle ormai istallabili “tegole fotovoltaiche”? Ve ne sono diversi tipi ed alcuni sono proprio a forma di tegola che difficilmente riconosceresti come un impianto fotovoltaico. Intanto una rilettura del Codice dei Beni Culturali non fa male a nessuno, né agli amministratori né ai tecnici e funzionari. Dimostri, caro sindaco, di tenere all’identità del paese che amministra ed opti per la tutela efficace dei beni identitari che la sua città possiede!»

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