Ospedale di Pizzo verso un Centro operativo territoriale, marcia indietro dell’Asp sulla Casa della Comunità
L’intenzione di procedere in tal senso è stata annunciata dal commissario Battistini in un incontro con i componenti del comitato “Salute pubblica”. Ad aprile il sindaco, l’assessore regionale Varì ed il consigliere Comito avevano invece già “festeggiato” per la Casa della Comunità
Il futuro degli ospedali del Vibonese al centro delle scelte dell’Asp e della politica sanitaria del territorio. Mentre è infatti in programma per stamane a Catanzaro la manifestazione di protesta dinanzi alla cittadella della Regione Calabria in difesa dell’ospedale di Serra San Bruno, fa discutere nelle ultime ore anche la decisione del commissario dell’Asp Antonio Battistini di trasformare l’ospedale di Pizzo (da 50 anni mai entrato in funzione se non per qualche ambulatorio e altri servizi offerti da una coop che con lo psichiatra Francesco La Torre si occupa dei diversamente abili) in Centrale operativa territoriale. Qualcosa di molto diverso, quindi, da quella Casa della Comunità a cui aspiravano il sindaco Sergio Piitto e il Consiglio comunale. Casa della Comunità che era stata sostenuta nell’aprile scorso dagli allora vertici dell’Asp di Vibo (commissario Giuseppe Giuliano e direttore sanitario Matteo Galletta) dopo una serie di “inviti” ad operare in tal senso provenienti – oltre che dal Consiglio comunale di Pizzo – anche dal comitato pro ospedale e dal comitato salute pubblica. A seguito dell’ultimo incontro avuto però dal commissario dell’Asp Antonio Battistini con i componenti del Comitato salute pubblica, presieduto da Giuseppe De Caria, l’Azienda sanitaria provinciale si è orientata di nuovo verso la trasformazione dell’ospedale di Pizzo (o Centro sanitario Santa Maria del Carmine che dir si voglia) in Centro operativo territoriale. Una scelta non condivisa dal comitato salute pubblica che ha infatti deciso di interrompere ogni dialogo con il commissario dell’Asp Battistini per affidarsi a interlocuzioni direttamente e unicamente con il presidente della giunta della Regione Calabria (nonché commissario straordinario della sanità calabrese) Roberto Occhiuto, con il ministro della Sanità Orazio Schillaci, con il presidente del Consiglio dei ministri Giorgio Meloni ed, eventualment,e anche con il capo dello Stato Sergio Mattarella. Il comitato “Salute pubblica” di Pizzo non intende infatti rassegnarsi all’idea di perdere la possibilità di trasformare l’ex ospedale di Pizzo in una Casa della Comunità, anche per la centralità della struttura e i derivanti benefici per tutto il comprensorio che nei mesi estivi raddoppia la popolazione. Una scelta, quella della Casa della comunità, che nell’aprile scorso era stata salutata con soddisfazione dal sindaco di Pizzo Sergio Pititto il quale aveva poi reso noto che l’assessore Rosario Varì ed il consigliere regionale di Forza Italia Michele Comito si erano impegnati ufficialmente affinché la vicenda andasse a buon fine. Da qui i ringraziamenti del sindaco Sergio Pititto verso i due esponenti politici vibonesi della sua stessa area politica, mentre ora – a distanza di poco più di sei mesi – ecco invece l’abbandono della Casa della Comunità da parte dell’Asp di Vibo, rappresentata dal commissario Antnio Battistini, e l’orientamento verso un Centro operativo territoriale che occuperà una parte dell’ex ospedale di Pizzo, mentre per tutto il resto dell’immobile sono previsti interventi di manutenzione per accogliere alcuni ambulatori specialistici. Una cosa ben differente dalla Casa della Comunità, dunque, “festeggiata” – alla luce dei fatti – un po’ troppo in fretta dal sindaco Pititto, dall’assessore regionale Varì e dal consigliere regionale Comito che dovranno ora necessariamente dire la loro sulla decisione del commissario Battistini intenzionato a trasformare l’ex ospedale di Pizzo in un Centro operativo territoriale.
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