giovedì,Settembre 19 2024

Sant’Onofrio, il Comune ordina di rimuovere uno striscione contro la violenza sulle donne

A denunciare l'accaduto è l'associazione del posto "Bubini Aps". Ferma condanna per il gesto anche da parte del consigliere comunale Giuseppe Alibrandi

Sant’Onofrio, il Comune ordina di rimuovere uno striscione contro la violenza sulle donne
L'architetto Antonino Pezzo
Antonino Pezzo

“Sabato 25 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in moltissime città e Comuni d’Italia, cittadini e associazioni hanno voluto rendere omaggio alle donne vittime di violenza tramite l’organizzazione di eventi e incontri nelle piazze, al fine di sensibilizzare le persone circa questo delicato e infausto tema. Questo è avvenuto anche in Calabria, a Sant’Onofrio“. Inizia così la pubblica denuncia a mezzo stampa e social dell’associazione “Bubini Aps” la quale, in occasione della giornata contro la violenza di genere ha voluto dedicare uno striscione presso la piazza principale di Sant’Onofrio. “L’associazione Bubini – spiegano i componenti – è ben nota alla popolazione santonofrese, composta da giovani volenterosi, animati da un forte senso di attaccamento e di amore verso il proprio paese Un gruppo che da anni organizza eventi di vario genere, e s’impegna fattivamente per il bene e la crescita del proprio territorio, troppo spesso martoriato e vilipeso. Lo striscione “Proteggi tua figlia, educa tuo figlio” rappresenta un gesto importante di solidarietà che, però, non ha sortito l’effetto desiderato, anzi, al contrario, ha fatto irritare non poco il primo cittadino, Antonino Pezzo, il quale ha ordinato ai propri dipendenti comunali di rimuoverlo immediatamente, asserendo che non sarebbe stata chiesta la sua preventiva autorizzazione”. I componenti dell’associazione proseguono specificando che “rammaricati per il gesto subito, ci siamo recati nella vicina Stefanaconi dove siamo stati accolti a braccia aperte dall’amministrazione comunale. Scriviamo oggi a malincuore queste righe per denunciare l’accaduto. L’iniziativa intrapresa nasce dalla volontà di poter sensibilizzare al meglio le persone nei confronti del delicato tema. Per evitare di commettere errori – affermano gli organizzatori – è stato contattato un rappresentante dell’amministrazione comunale di Sant’Onofrio per avere maggiori indicazioni sull’iter burocratico da seguire. A tal proposito è stato richiesto di informare da parte nostra solo gli enti competenti – Polizia locale, Area Tecnica – attraverso comunicazione scritta e Pec Ciò che effettivamente è stato eseguito. L’idea è stata, in prima battuta, accolta positivamente. In aggiunta, vista la nostra volontà di esporre il nostro striscione in piazza, ma su un immobile privato, chi di dovere è stato messo al corrente della situazione senza opporsi all’iniziativa”.


“Durante la mattina del 25 novembre – entrano nei dettagli gli organizzatori – in collaborazione con altre associazioni abbiamo allestito la piazza di nastri rossi e striscioni con vari slogan, come da accordo sopra citato. Si intendeva e si presupponeva poter mantenere questi per tutto l’arco della giornata, ma cosi non è stato poiché il nostro striscione, che recitava il messaggio “Proteggi tua figlia, educa tuo figlio”, è stato rimosso da alcuni addetti comunali sotto direttiva del sindaco e a nostra insaputa. In vista di questo si è svolto un confronto telefonico direttamente con il primo cittadino, in quanto non è stato possibile avere un incontro di persona, per avere delucidazione e spiegazione della suddetta rimozione. Durante la chiamata sono state fornite varie motivazioni, tra cui il luogo non adatto allo striscione, nonché la mancata comunicazione diretta con lo stesso sindaco”. E ancora, i componenti di “Bubini Aps”: “Cercando di bypassare il “problema” abbiamo chiesto se fosse possibile esporre lo striscione in un altro punto. Una banale richiesta che, però, non è stata accettata. Una risposta che continuiamo a non comprendere visto che gli altri striscioni esposti in piazza non sono stati rimossi. Vista la nostra vicinanza al tema e la forte intenzione di esporre il messaggio in un luogo visibile e accessibile a tutti, abbiamo agito di conseguenza contattando rappresentanti del vicino Comune di Stefanaconi e chiedendo se fosse possibile esporlo nella frazione Morsillara; la richiesta è stata accolta calorosamente e di questo ringraziamo infinitamente l’amministrazione comunale di Stefanaconi. Tanti sono i cittadini che con un messaggio hanno condannato questo gesto del sindaco, – concludonocome anche dai banchi dell’opposizione il consigliere Giuseppe Alibrandi capogruppo del partito “Costruiamo il Futuro”, indignato da questi comportamenti gravi e diseducativi, considera il sindaco totalmente inadeguato ai fini istituzionali a cui dovrebbe adempiere, definendolo, infine, un “dominus” che considera il territorio comunale come di sua esclusiva proprietà, calpestando ogni forma di espressione del pensiero e di democrazia dei suoi cittadini”.

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