Nardodipace, assegnazione alloggi: Consiglio di Stato sospende l’esecutività degli atti del Comune
Accolto il ricorso in appello di alcuni cittadini in relazione alla vicenda degli immobili costruiti per gli alluvionati a titolo di indennizzo per i danni subiti
Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha accolto il ricorso in appello di alcuni cittadini di Nardodipace, difesi dall’avvocato Giuseppe Pitaro del Foro di Catanzaro, e, per l’effetto, in riforma dell’ordinanza impugnata dagli stessi cittadini, ha sospeso l’esecutività degli atti del Comune di Nardodipace relativi all’assegnazione degli alloggi costruiti dalla Regione Calabria a seguito degli eventi alluvionali che hanno colpito il territorio di Nardodipace e dell’intera Calabria nel dicembre del 1972 e gennaio del 1973. “La vicenda degli alluvionati di Nardodipace e di tanti altri comuni colpiti dal drammatico evento calamitoso del lontano ’72, ha riempito le cronache degli ultimi cinquanta anni di storia di questa nostra regione. Tutti i media regionali e nazionali – ha spiegato l’avvocato Pitaro – si sono interessati alla storia umana delle popolazioni che dopo aver subito il danno dell’alluvione, hanno dovuto subire la beffa di una politica distante dai bisogni dei cittadini. Ma vi è di più. A Nardodipace, a distanza di cinquanta anni da quel triste evento e da oltre venti dall’assegnazione provvisoria degli alloggi, a tutti gli aventi diritto, con un atto deliberativo del mese di giugno scorso – quello di cui il Consiglio di Stato ha sospeso gli effetti – sono state “cancellate” tutte le leggi regionali che normano l’intera partita degli alloggi costruiti per gli alluvionati a titolo di indennizzo per il danno subito, si chiede pertanto – ha aggiunto – di presentare una nuova domanda per formulare una nuova graduatoria al posto di quelle già approvate e pubblicate in via definitiva sul Burc e si chiede, addirittura, il pagamento dell’alloggio per continuare ad abitare lo stesso già assegnato e di cui gode, da oltre venti anni, appunto, il possesso. Tutto ciò senza considerare che l’intera procedura di assegnazione degli alloggi è quasi conclusa mancando soltanto il rogito per responsabilità che sicuramente non possono essere addebitate agli alluvionati. Strana storia questa operazione che danneggia gli aventi diritto – ha concluso – e favorisce soggetti estranei alla vicenda dell’alluvione che diede origine alla costruzione degli alloggi”.
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