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Passa in Commissione a Vibo la proposta di intitolare una via a… Silvio Berlusconi

Per il promotore Lorenzo Lombardo (Forza Italia), 250 famiglie della IV traversa di via Senatore Parodi dovrebbero trasformarsi in residenti di via Berlusconi. La "parola" passa al prefetto e gli ostacoli normativi da superare per veder realizzato il "sogno" degli azzurri locali non sono di poco conto. Ecco quali

Passa in Commissione a Vibo la proposta di intitolare una via a… Silvio Berlusconi
L'aula del Consiglio comunale di Vibo e nel riquadro Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

Sull’eventualità di dedicare una via al fondatore di Forza Italia, Silvio Berlusconi, si era discusso nelle scorse settimane in Municipio a Vibo, ma l’idea del consigliere Lorenzo Lombardo non aveva convinto tutti e, a dirla tutta, anche l’opinione pubblica – appresa la proposta – non ha mostrato grande entusiasmo (soprattutto sui social), prevalendo il “malcontento” rispetto ai favorevoli all’intitolazione di una strada all’ex cavaliere. Al netto però delle posizioni contrapposte, la proposta del consigliere azzurro è però passata nell’apposita Commissione consiliare. L’intitolazione di una via a Silvio Berlusconi passerà quindi ora al vaglio della Prefettura perchè così prevede la normativa che risale a quasi un secolo fa. La legge del 23 giugno 1927 in materia di toponomastica prevede infatti che nessuna denominazione possa essere attribuita a nuove strade senza l’autorizzazione del prefetto, udito il parere della società di Storia Patria, e che nessuna strada possa essere denominata a persone che non siano decedute da almeno dieci anni. Ma è facoltà del prefetto consentire la deroga alle disposizioni in “casi eccezionali, quando si tratti di persone che abbiano ben meritato nella Nazione”. Il Ministero dell’Interno, che ha delegato la competenza agli uffici territoriali del Governo, deve essere comunque puntualmente aggiornato sull’attività autorizzativa. Da ricordare, inoltre, che una circolare ministeriale del ’96 invita i sindaci ad evitare il ricorso frequente al mutamento dei toponimi esistenti, in considerazione dei disagi che la circostanza può arrecare ai cittadini per l’aggiornamento dei documenti, oltre all’aggravio di lavoro per gli uffici comunali. E non è finita qui, poichè nel caso in cui – come quello di Vibo Valentia – si tratta del mutamento del nome di una strada preesistente, serve anche l’approvazione della Soprintendenza.

Lorenzo Lombardo

Ma perchè il Comune di Vibo Valentia attraverso i propri consiglieri comunali si è ritrovato a dover discutere della… proposta di intitolare una via al defunto Silvio Berlusconi? L’dea è stata avanzata per primo dal consigliere azzurro (e già assessore nella precedente consiliatura) Lorenzo Lombardo che risiede proprio a Vibo Marina, luogo scelto per l’intitolazione al fondatore di Forza Italia. La sua proposta è passata nel corso dei lavori della seconda Commissione consiliare di “palazzo Luigi Razza” con 7 voti favorevoli (Giuseppe Cuzzucoli, presidente della Commissione, Lorenzo Lombardo, Nico Console, Giuseppe Cutrullà, Pietro Comito, Giuseppe Calabria, Stefania Ursida) e 4 contrari (Lorenza Scrugli, Domenico Santoro, Marco Miceli e Stefano Soriano) mentre in 2 (Danilo Tucci e Giusy Colloca) hanno abbandonato l’aula al momento del voto (una precedente votazione era finita lo scorso mese in pareggio). Lombardo per dare più forza alla sua idea e “scavalcare” il precetto normativo del passaggio di minimo 10 anni per poter intitolare una via ad una personalità defunta ha fatto leva sul recente precedente del Comune di Portofino dove la Prefettura di Genova ha dato il proprio via libera.

Le motivazioni degli ultras di Silvio

Domenico Console

Ma cosa riconosce Lorenzo Lombardo nel defunto leader del suo partito tanto da spingerlo avanzare l’idea dell’intitolazione di una via in suo ricordo? Ad avviso del consigliere comunale (ipse dixit): «a Silvio Berlusconi vanno riconosciute indubbie qualità imprenditoriali, politiche e in ambito sportivo che ne hanno fatto un personaggio che ha contraddistinto la storia italiana degli ultimi 40 anni». La via individuata è la IV traversa di via Senatore Parodi, a Vibo Marina: «Una scelta non casuale – ha precisato il consigliere Lorenzo Lombardo – in quanto in quella zona, nel giro degli ultimi 30 anni, è nato un quartiere in cui risiedono circa 250 famiglie e per fare un paragone, con le dovute proporzioni, è un po’ come “Milano 2”». Tra i consiglieri comunali favorevoli Pietro Comito da Piscopio: «I personaggi storici, siano essi di destra o di sinistra, che hanno segnato la vita della nostra Nazione devono essere messi tutti sullo stesso piano. In pochi hanno caratterizzato la storia d’Italia come Silvio Berlusconi, grande imprenditore, grande sportivo, un grande politico. Senza dimenticare – sostiene Pietro Comito – che in occasione della sua morte sono stati celebrati i funerali di Stato». Per il capogruppo di Forza Italia, Nico Console, questa iniziativa è «un riconoscimento all’uomo politico, il cui merito è stato anche quello di far scomparire una certa destra estrema mettendo in piedi un circuito economico virtuoso. Ovviamente non troveremo mai personaggi politici condivisi all’unanimità ma bisogna essere intellettualmente onesti per comprendere che una figura come quella di Berlusconi entra a pieno titolo nella storia d’Italia».

I contrari alla “beatificazione” di Berlusconi

Marco Miceli

Parere contrario all’intitolazione di una via a Silvio Berlusconi è stato espresso dagli esponenti dei partiti di opposizione che avevano chiesto di non procedere alla votazione. Per il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Domenico Santoro: «Berlusconi ha cambiato sì la strategia di comunicazione, ma la proposta è prematura e pertanto bisogna attendere i 10 anni»; per il capogruppo di Vibo Democratica, Marco Miceli, invece, «si sta facendo una forzatura ad una legge dello Stato. Per quali leggi lo ricordiamo? Il decreto Biondi “salva-ladri”? La Bossi-Fini? Gli indulti? Quindi il nostro invito è non portare a votazione questa proposta che ci potrebbe far coprire di ridicolo agli occhi della Prefettura. A Portofino – ha aggiunto Miceli – c’è un legame fra quella comunità e Berlusconi, cosa che non c’è a Vibo Valentia». Infine, il capogruppo del Partito democratico, Stefano Soriano, per il quale ci si trova dinanzi «ad una questione controversa così come la stessa figura di Berlusconi, e come lo fu a suo tempo quella di Bettino Craxi, importante statista ma del quale non possiamo certo cancellare il suo coinvolgimento in “Mani Pulite”. Dal punto di vista morale ed etico Silvio Berlusconi non sempre ha rispettato tali valori, soprattutto nel rispetto per le donne e specie in un periodo storico come l’attuale in cui la richiesta di rispetto proprio per le donne è all’ordine del giorno. Vorrei ricordare – ha concluso Soriano – che il fatto politicamente più grave da parte di Silvio Berlusconi è stato quello di aver detto al capo di gabinetto della Questura di Milano, quindi ad un uomo dello Stato, che la signorina Ruby era la nipote del presidente egiziano Mubarak». La “parola” sulla proposta di intitolazione di una via a Silvio Berlusconi passa ora al prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Paolo Grieco, impegnato sin dal suo insediamento a ripristinare la legalità in diversi enti locali (si vedano le relazioni di scioglimento per infiltrazioni mafiose degli organi elettivi dei Comuni di Capistrano e Acquaro e l’invio di Commissioni di accesso a Stefanaconi, Nicotera e Tropea, oltre all’Asp di Vibo Valentia) e che di certo non poteva immaginare di doversi occupare a Vibo Valentia di…Silvio Berlusconi.

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