domenica,Novembre 24 2024

Villa Gagliardi cambierà volto: ecco il progetto di rigenerazione redatto dal Comune di Vibo

Grazie a un finanziamento di 900mila euro sono previsti diversi interventi che daranno una nuova veste allo storico polmone verde della città

Villa Gagliardi cambierà volto: ecco il progetto di rigenerazione redatto dal Comune di Vibo
Villa Gagliardi

Villa Gagliardi, storico polmone verde di Vibo Valentia, è pronta a cambiare volto. In virtù di un finanziamento da 900mila euro l’amministrazione comunale darà infatti una nuova veste all’area con un progetto di rigenerazione realizzato dagli uffici di palazzo Luigi Razza il cui Rup è Lorena Callisti che per l’occasione è stata affiancata da esperti nel campo dell’architettura, dell’agronomia, dell’archeologia nonché dell’impiantistica. Obiettivo del progetto di riqualificazione è la riapertura al pubblico del giardino storico realizzato negli ultimi decenni del 1800 dalla famiglia Gagliardi. allo stato attuale la villa conserva gran parte del carattere originario, seppur in condizioni di degrado.

Cenni storici della Villa

Studi e ritrovamenti hanno potuto accertare come in epoca greca la collina comprendente villa Gagliardi fosse un’area sacra. In epoca medievale l’area ha continuato a conservare un carattere sostanzialmente rurale, sfruttata dal punto di vista agricolo. Nel 1642 l’area fu donata dalla famiglia Pignatelli – duchi di Monteleone – alla congregazione dei minori Cappuccini che lì edificarono la chiesa e il convento, utilizzando l’area circostante per coltivazioni agricole. Alcune rappresentazioni del 1783 e del 1852 confermano la presenza di orti, frutteti e parti di bosco, così come alcune piante della città documentano la struttura sostanzialmente agricola del fondo con parti coltivate e altre alberate. Dopo gli eventi sismici del 1783, che provocarono rilevanti danni nella città di Monteleone, per favorire la ricostruzione il re Ferdinando IV istituì la Cassa Sacra che attraverso la requisizione di beni ecclesiastici e la soppressione di monasteri avrebbe finanziato la ricostruzione. Dalla ricerca documentale non sono tuttavia emerse le circostanze precise nelle quali l’area della futura villa Gagliardi è stata acquistata dalla omonima famiglia, mentre si risale con certezza alla volontà della marchesa Caterina De Blasio (moglie del senatore Gagliardi) di realizzare il giardino secondo il gusto romantico e francese in voga tra le famiglie nobili in quel periodo. Nello stesso periodo nel quale veniva realizzato il palazzo, furono realizzati una rete di percorsi in relazione con la topografia acclive del sito, grotte e vasche per giochi d’acqua, manufatti (una galleria, un loggiato, terrazze pensili). Documenti storici attestano la presenza in villa di alberi e piante acquistate da un vivaio di Lione che furono utilizzate insieme alla vegetazione mediterranea presente in situ per configurare l’assetto paesaggistico del giardino. In una planimetria dell’area urbana intorno a Corso Umberto I fatta realizzare dall’amministrazione comunale nel 1904 è presente il disegno planimetrico della villa cosi come doveva essere in origine. La villa fu acquisita dal Comune nel corso degli anni’80 del secolo scorso; una serie di interventi, soprattutto di tipo manutentivo non ne hanno intaccato la fisionomia.

Le peculiarità del progetto

Il progetto si articola in due tipologie di intervento: una di tipo manutentivo e l’altro di rigenerazione. Il primo è finalizzato a eliminare le condizioni di degrado e di ostacolo a un’ ampia fruizione della villa e interventi di qualificazione che puntano a rendere la villa un parco pubblico che, insieme all’eredità storica che lo caratterizza, possa esprimere valori e principi di identità contemporanei. Si procederà inoltre al completamento pavimento della terrazza, con materiale di recupero della demolizione di un piccolo percorso non utilizzabile, al recupero e ripristino delle vasche preesistenti, alla riqualificazione del Loggiato. La ringhiera esistente in condizioni di degrado che ne pregiudicano il recupero sarà rimossa e sostituita con una nuova con un disegno differente; saranno recuperate poi quelle esistenti nell’area della grotta e della soprastante terrazza e riutilizzato il manufatto in muratura, nonché delle sedute.

Gli ingressi

Allo stato attuale sono presenti tre cancelli d’ingresso – in via Romei, su largo S. Antonio e la Salita Cappuccini – e un potenziale collegamento con Palazzo Gagliardi. L’accesso di largo San Antonio è in comune con una pertinenza del convento dei Cappuccini pertanto l’eventuale decisione di utilizzo è subordinata all’accertamento dello stato di proprietà dei luoghi dal momento che allo stato attuale è una via di accesso carrabile a un’area di sosta. L’ingresso da via G. B. Romei è destinato a essere l’accesso pubblico principale; appena varcata la soglia, da uno slargo diramano tre percorsi. Dal lato opposto e alla quota inferiore della villa, un ingresso è il punto di connessione con la rampa di Palazzo Gagliardi e orienta il procedere del pubblico verso il percorso della villa parallelo alla strada Parrera. Un terzo ingresso, poco distante, consentirebbe l’accesso da Salita Cappuccini. A caratterizzare i percorsi le specie arbustive e tappezzanti individuate che rispondono a un principio di sobrietà e unitarietà: erbacee e rose, arbusti da ombra a prevalente fioritura bianca e arbusti da sole – aromatiche e mediterranee.

La galleria, la terrazza e la grotta

Il percorso proveniente dall’ingresso di via G.B. Romei, costeggiando il muro di cinta del convento scende, passa in galleria sotto un rilievo e si congiunge dall’altra parte con il percorso che corre parallelo a via G. Murat. Alla quota superiore una cupola con lucernaio illumina la galleria sottostante e sul fianco una terrazza rettangolare costituisce un punto panoramico e di sosta. Alla base della terrazza, in corrispondenza del lato corto una grotta mette in scena l’artificio di una cascata d’acqua (ora non funzionante). Gli interventi di progetto sono di tipo manutentivo e finalizzati a ripristinare il funzionamento della cascata.

Loggiato, terrazzamenti e attività di ristoro

Altro elemento di rilievo è il loggiato e il sistema di due terrazzamenti a esso collegato. La proposta progettuale intende coglierne tutto il potenziale e trasformarlo in un nodo centrale per il programma di rigenerazione e fruizione della villa. Oltre al recupero dei manufatti architettonici si prevede di “chiudere” il loggiato con adeguate vetrate per adibirlo a piccolo bar; un’attività di presidio a servizio della fruizione della villa e in favore della sua gestione. È ormai esperienza consolidata che piccole attività economiche e di servizio siano decisive per la vitalità degli spazi pubblici e per la loro cura e gestione. Alla base dei terrazzamenti si propone la realizzazione di un giardino d’acqua. Assecondando il lieve declivio tre linee di arbustive associate a sedute lineari riprendono il tema del terrazzamento offrendo spazi per lo stare. Tra l’una e l’altra un’area per nebulizzazioni, alternate a schizzi, rinnova la presenza dell’acqua oltre a contribuire al miglioramento del microclima nei periodi più caldi.

Attività ricreative

Facilmente raggiungibile, sia dal basso che dall’alto questo sistema integrato di preesistenze e di nuove sistemazioni costituisce un punto di forza per le attività ricreative ipotizzate: un’area ludica per il gioco infantile a lato e alla base del loggiato e un teatro all’aperto, che appoggiandosi alla pendenza del terreno identifica un dominio spaziale per spettacoli ma anche attività di educazione ambientale all’aperto. A beneficio della frequentazione di questa parte della villa si prevede di ripristinare e di destinare a servizi igienici il piccolo edificio presente alla base del sistema dei terrazzamenti e vicino all’area dei giochi. Altri elementi minori preesistenti punteggiano l’area della villa: due vasche di cui si prevede il ripristino – una quadrilobata e l’altra a forma di “goccia” – un “salottino” costituito da due sedute in muratura a lato di una nicchia, uno slargo lungo un “tornante” di un ramo secondario dei percorsi a sud. Previsto anche un nuovo sistema d’illuminazione volto a garantire un illuminamento funzionale lungo i percorsi e a caratterizzare l’area del loggiato, della piazza d’acqua, dei giochi e del teatro.

LEGGI ANCHE: Vibo, Villa Gagliardi: via libera dal Comune a progetto di riqualificazione

Aree verdi a Vibo tra “incuria e degrado”, Stefano Soriano contro l’amministrazione: «Città in agonia»

Vibo, il Comune monetizza sugli eventi mettendo a disposizione i palazzi di pregio

top