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Il Corsivo | Comunali a Vibo: il Pd avvia la campagna elettorale in barba al “tavolo” progressista

Le ultime dichiarazioni del segretario cittadino del Partito democratico Francesco Colelli a sostegno di Enzo Romeo rischiano di accelerare la rottura con M5S, Umanesimo sociale e Liberamente progressisti. Quasi due mesi di tempo non sono bastati per indicare alla città un candidato a sindaco unitario

Il Corsivo | Comunali a Vibo: il Pd avvia la campagna elettorale in barba al “tavolo” progressista
Il Comune di Vibo e nel riquadro a destra il "tavolo" dei progressisti, a sinistra Maria Limardo ed Enzo Romeo
Francesco Colelli

Quasi due mesi non sono bastati alla coalizione progressista (o centrosinistra che dir si voglia) per trovare la quadra sul candidato a sindaco da proporre alla città di Vibo Valentia per le prossime elezioni comunali di primavera. Riunioni, tavoli, incontri, gruppi Whatsapp, messaggi, cene “segrete”, pranzi, colazioni di “lavoro” e interventi a livello regionale (e parzialmente anche nazionale) non sono sinora serviti alla coalizione di centrosinistra – Pd, Umanesimo sociale, M5S e Liberamente progressisti – per offrire alla città un nominativo unitario da presentare per la conquista politica di “palazzo Luigi Razza” dopo anni di malgoverno del centrodestra che nel suo compito di disamministrare la città è stata aiutata anche da spezzoni fondamentali di trasformisti provenienti proprio dal centrosinistra (Pd in primis). Dopo “l’incoronazione” da parte del Pd il 30 settembre scorso di Enzo Romeo quale proprio candidato a sindaco, le peggiori “strategie” politiche in salsa tutta vibonese sono andate in scena per arrivare al nulla odierno. O meglio: una novità di non poco conto la si registra nelle ultime ore grazie ad un post su Facebook da parte del segretario cittadino del Partito democratico Francesco Colelli che, partendo dai problemi delle frazioni non risolti, ha annunciato l’avvio di una serie di incontri per ascoltare le istanze dei cittadini e ribadire che tale “campagna di ascolto” (di fatto una sorta di avvio della campagna elettorale) verrà fatta unitamente al proprio candidato a sindaco Enzo Romeo. Il pensiero del segretario cittadino del Pd è racchiuso in queste parole: “Saremo con il nostro candidato a sindaco, Enzo Romeo, assieme ad altri rappresentanti di movimenti, associazioni e partiti che vorranno condividere la nostra aspirazione a cambiare finalmente questa città. Grazie a tutti coloro che credono nell’alternativa e vorranno darci fiducia: sapremo meritarcela”. Parole chiare: il Pd va avanti con Enzo Romeo candidato a sindaco anche senza il Movimento Cinque Stelle di Riccardo Tucci, Liberamente Progressisti di Antonio Lo Schiavo e Umanesimo sociale del dottore Mimmo Consoli. Se poi tali partiti e movimenti vorranno aggregaresi per “condividere l’aspirazione” del Pd e di Enzo Romeo “a cambiare” le sorti di Vibo Valentia bene, altrimenti il Pd andrà comunque avanti per la sua strada. Che tali dichiarazioni comportino nei fatti la rottura del tavolo della coalizione progressista va da sé e se non fosse così si attendono allora in giornata le prese di posizione – sperando si eviti questa volta il linguaggio del politichese in salsa vibonese – da parte del M5S, Umanesimo sociale e Liberamente progressisti rispetto alle parole del segretario cittadino Francesco Colelli, spiegando magari come le stesse si sposino con il mantenimento del “tavolo” della coalizione progressista. Perché mostrarsi seduti l’uno accanto all’altro attorno ad un tavolo (Colelli, Tucci, Consoli, Lo Schiavo e Mammoliti) per inviare la relativa foto ai giornali e poi “aggiornarsi” a non si sa quando poiché non si è stati in grado di concludere nulla oltre il fumo della parata, non basta più. Non basta più alla città e non basta più ad un potenziale elettorato alternativo al governo di centrodestra che dopo due mesi assiste ancora a veti, tatticismi ed incapacità assoluta di saper decidere in modo chiaro e unitario. Non potranno, naturalmente, far finta di nulla – dinanzi alle dichiarazioni di Francesco Colelli – né il consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti, che al tavolo della coalizione progressista si è seduto, ma soprattutto il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (leader di Liberamente progressisti) che di quel “tavolo” ne è il coordinatore. Il silenzio dinanzi alle dichiarazioni del segretario cittadino del Pd suonerebbe come l’ennesimo segno di debolezza politica e mai come in questo caso la mancanza di prese di posizione verrebbe letta dagli elettori come un non ammesso “silenzio assordante”. Non potrà rimanere in silenzio, del resto, neppure il dottore Mimmo Consoli che con la sua “Umanesimo sociale” dovrà per forza di cose far sapere all’opinione pubblica se intenderà rappresentare uno di quei movimenti richiamati da Colelli nelle sue parole e che vorrà sì “condividere l’aspirazione a cambiare le sorti della città”, ma con Enzo Romeo candidato a sindaco. Ancora più “delicata” la posizione del Movimento Cinque Stelle che con il deputato Riccardo Tucci in più occasioni ha fatto sapere pubblicamente che il proprio candidato a sindaco da portare al tavolo della coalizione progressista è il consigliere comunale Domenico Santoro. Il 5 ottobre scorso il rappresentante territoriale di Vibo Valentia del Movimento Cinque Stelle, Michele Furci, dinanzi “all’incoronazione” di Enzo Romeo da parte del Pd  (e pure in risposta a quanti invitavano gli altri partiti a tirare fuori i nomi dei candidati alternativi) così si era espresso:Per l’individuazione del candidato a sindaco, e di una solida maggioranza degna di fare squadra vincente contro l’attuale inconcludente schieramento delle destre vibonesi, c’è bisogno che la sua comunità di riferimento interiorizzi nel suo insieme la portata della novità politica di cui questa comunità progressista vibonese è portatrice”. Da tali dichiarazioni è passato oltre un mese e mezzo di tempo e bisognerà ora capire se per Michele Furci il lasso temporale – affinchè la comunità di riferimento del M5S, del Pd, di Umanesimo sociale e di Liberamente progressisti interiorizzasse la portata di quella dallo stesso definita come “novità politica” – sia scaduto o meno. In mancanza di riferimenti temporali sul processo di “interiorizzazione” della “novità” da parte della comunità di riferimento (leggasi potenziali elettori), c’è ora da fare i conti con le dichiarazioni del segretario cittadino del Pd, Francesco Colelli, che ha annunciato una campagna di ascolto dei cittadini (cioè degli stessi potenziali elettori ai quali si è rivolto Michele Furci) unitamente al proprio candidato a sindaco Enzo Romeo. La chiarezza delle posizioni nella coalizione progressista diventa a questo punto imprescindibile ed ecco perché l’eventuale scelta della via del silenzio da parte del M5S, Umanesimo sociale e Liberamente progressisti non servirebbe in questo caso a gettare acqua su un fuoco destinato a non spegnersi (dinanzi alle affermazioni di Colelli) con il semplice silenzio del “Calati juncu ca passa la china”. Tutto ciò, tra l’altro, accade in una fase politica che vede accrescersi, in vista delle comunali di Vibo Valentia, il peso elettorale del Polo di centro (Azione, Italia Viva, Noi Moderati, Udc, Concretezza, “Vibo identità”, parte della Lega, e probabilmente Città Futura) – che proprio ieri ha “strappato” pure l’adesione di Italia del Meridione che conta su un consigliere comunale (Azzurra Arena) – e di un centrodestra che troppo presto e troppo facilmente lo si è dato per morto, ma che può sempre contare su una base di fedelissimi di Forza Italia e Fratelli d’Italia (oltre che di assessori e consiglieri comunali e regionali) che puntano alla riconferma del sindaco Maria Limardo. Ecco perché nella coalizione di centrosinistra (o progressista come piace ad alcuni indicarla) il tempo è scaduto da un pezzo e l’ultima uscita pubblica del segretario cittadino del Pd, Francesco Colelli, non potrà non avere conseguenze politiche. Quali lo si vedrà presto ed il tutto sempre in attesa anche dello sviluppo di altri eventi “meta-politici” (chiamiamoli così) di cui in molti fanno al momento finta di nulla ma con i quali dovranno presto fare i conti e confrontarsi seriamente.

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