Terzo settore, nel Vibonese si punta al comitato per l’amministrazione condivisa
Incontro propedeutico a Briatico. Sarà formato da due dirigenti o soci di associazioni con sede legale nel Comune. Concluso il processo di formazione si chiederà un incontro con l'amministrazione
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Mette radici nel Vibonese un comitato temporaneo per l’amministrazione condivisa. Il progetto è stato discusso a Briatico nell’ambito del terzo incontro aperto tenuto al Centro polifunzionale. L’evento, così come i precedenti, è stato proposto agli Enti del Terzo Settore operanti nel comune, dai dirigenti del Terzo settore provincia di Vibo Valentia residenti a Briatico, Giuseppe Conocchiella, Raffaella Marzano, Michele Caridà e Vincenzo Alberto Gradia. L’obiettivo è quello di rendere concreta la sinergia tra istituzioni, sodalizi e cittadini al fine di affrontare con ancor più incisività le problematiche del territorio e avviare soluzioni. Dopo una introduzione a cura di Raffaella Marzano, si sono susseguiti gli interventi di ognuno dei presenti, con proposte e indicazioni specifiche, su ciò che il Terzo settore in collaborazione con l’amministrazione comunale, in primis, e le altre istituzioni pubbliche potrebbe fare. «La collaborazione che si chiede in altri comuni italiani – fanno rilevare i volontari- è già operante e sancita attraverso uno specifico regolamento che si ispira alla fiducia reciproca, alla pubblicità e trasparenza, alla responsabilità reciproca, alla inclusività e apertura, alle pari opportunità e il contrasto delle discriminazioni, alla partecipazione dei ragazzi, alla sostenibilità, alla proporzionalità, all’adeguatezza e differenziazione, all’informalità ove possibile, all’autonomia civica, alla prossimità e territorialità». Su tale scia, è stato sottolineato che «per poter generare una piena collaborazione paritaria nell’interesse generale c’è il bisogno di incontri periodici e che per poterli realizzare il Ts briaticese ha bisogno di un luogo “casa comune” fornita dall’amministrazione comunale. Si è ribadito fortemente e a chiare note che il Terzo settore e gli Enti pubblici non sono e non devono diventare controparti, ma alleati per realizzare insieme una finalità comune nell’interesse generale e la crescita socio economica del territorio». A tale scopo si è deciso di organizzare un comitato: «Sarà formato – spiegano i promotori – da uno o massimo due dirigenti/soci di ogni ente del terzo settore con sede legale nel comune che vorrà partecipare. Appena formato si chiederà un incontro all’amministrazione e al Consiglio comunale tutto. Il confronto propedeutico ad una fruttuosa collaborazione, servirà come primo dialogo sulla programmazione futura e su ciò che gli amministratori riterranno possa fare il terzo settore per ridurre le criticità emerse negli incontri avuti».
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