domenica,Novembre 10 2024

Piano di dimensionamento scolastico a Vibo, in quattro disertano il Consiglio provinciale

Gli assenti spiegano: «Nessun ostruzionismo, attendiamo il responso del Consiglio di Stato. Non accettiamo passivamente quanto imposto dal Governo»

Piano di dimensionamento scolastico a Vibo, in quattro disertano il Consiglio provinciale
La sede della Provincia vista dall'alto
Elisa Fatelli

«La nostra assenza in aula oggi non è un’azione di ostruzionismo ma la necessità di rimarcare ancora una volta l’opportunità di aspettare a votare il Piano di dimensionamento scolastico dettato dalle linee guida nazionali alle quali il presidente Occhiuto non si è opposto diversamente da altri presidenti di Regione». Lo scrivono i consiglieri Elisa Fatelli, Alessandro Laquaniti, Domenico Tomaselli e Carmine Mangiardi in merito alla decisione di non presentarsi alla convocazione del Consiglio provinciale in data odierna. L’organo era chiamato a decidere, tra i vari punti all’ordine del giorno, del Piano di dimensionamento scolastico e programmazione dell’offerta formativa. I consiglieri evidenziano: «Nello specifico il Tar Campania, a seguito al ricorso avverso il decreto ministeriale 127/2023 ha accolto la sospensione del decreto impugnato e ha sollevato la questione di legittimità costituzionale tanto che il 28 novembre si riunirà la Consulta del Consiglio di Stato che  può demandare tutto alla Corte Costituzionale per la totale riforma nazionale delle linee guida del dimensionamento Inoltre  è opportuno puntualizzare  che ci riteniamo soddisfatti per aver chiesto ed ottenuto la sospensione del consiglio convocato il 12 ottobre 2023 ,anche  se a tale riguardo il presidente L’Andolina non ha mantenuto gli impegni presi in sede di consiglio e cioè promuovere un incontro con i vertici regionali per avere ulteriori strumenti di valutazione. Allora eravamo convinti che si sarebbero aperti nuovi scenari e il tempo ci ha dato ragione. Un eventuale e probabile riforma, sulle linee nazionali, permetterà alla nostra provincia (la più penalizzata) di aver un dimensionamento scolastico migliorativo rispetto a quello prospettato dalla regione Calabria. Non potevamo e non dovevamo accettare passivamente quello che ci veniva imposto da una politica di governo. Oggi a maggior ragione è fondamentale aspettare il 28 novembre è un atto dovuto, lo dobbiamo alla nostra provincia che non può essere ulteriormente penalizzata, lo dobbiamo ai nostri giovani e al loro futuro».

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