lunedì,Dicembre 2 2024

Vibo Valentia, inchiesta sui rifiuti in città: partito il processo

Truffa e concorso in frode nelle pubbliche forniture i reati contestati. Il dibattimento aperto per una dirigente comunale, l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune e il titolare di una ditta addetta alla raccolta della spazzatura

Vibo Valentia, inchiesta sui rifiuti in città: partito il processo
Il Tribunale di Vibo Valentia
Adriana Teti

Iniziato oggi, dopo alcuni precedenti rinvii, il processo che mira a far luce sull’appalto dei rifiuti in città e su una presunta frode nelle pubbliche forniture. Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Tiziana Macrì (a latere o giudici Bertola e Maiorana), dopo la costituzione delle parti ha dichiarato aperto il dibattimento, con il pm Filomena Aliberti per l’ufficio di Procura e poi i difensori degli imputati che hanno proceduto alla richiesta delle prove e alla lista testi che il Collegio ha ammesso. Sotto processo si trovano: Adriana Teti, dirigente comunale, 66 anni, di Vibo Valentia; Claudio Decembrini, 70 anni, di Vibo Marina, ex responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Vibo; Silvio Pellegrino, 69 anni, di Catania, rappresentante legale della ditta Eurocoop. Concorso in frode nelle pubbliche forniture e truffa, i reati contestati. In particolare, i presunti comportamenti fraudolenti che vengono contestati a Silvio Pellegrino (difeso dall’avvocato Francesco Lione) fanno riferimento: al mancato raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti in città, prevista dal capitolato d’appalto, che veniva però fatturata come avvenuta; ai centri di raccolta dei rifiuti differenziati mai avviati con l’erogazione di ingenti somme di denaro pubblico da parte del Comune di Vibo; all’impiego di mezzi inadeguati per la raccolta dei rifiuti e diversi da quelli previsti dal contratto e dai disciplinari dell’appalto. Adriana Teti e Claudio Decembrini si trovano sotto processo per concorso omissivo nelle contestazioni mosse a Silvio Pellegrino in quanto – ad avviso del pm – avrebbero omesso di effettuare i dovuti controlli e di elevare contestazioni “relative alla mancate forniture di servizi previsti dal contratto”, non provvedendo a segnalare, regolarizzare e bloccare la fornitura o revocare l’affidamento intraprendendo azioni tali “dal protrarsi la condotta criminosa”, – “nonostante fossero a conoscenza”, secondo la Procura, della “mancata realizzazione del servizio appaltato” – favorendo così le presunte condotte fraudolente della Eurocoop dal dicembre 2008 al 5 febbraio 2020, data di emissione dell’ultimo mandato di pagamento”.

La contestazione di concorso in truffa

Claudio Decembrini

Silvio Pellegrino è poi accusato di aver “falsamente attestato l’effettuazione del servizio di raccolta differenziata e la realizzazione dei centri di raccolta previsti nel capitolato speciale e di aver presentato false fatture per i predetti servizi non resi, mentre Adriana Teti e Claudio Decembrini avrebbero omesso“di effettuare i dovuti controlli e le conseguenti contestazioni relative alle mancate forniture di servizi previsti dal contratto e dal capitolato speciale, favorendo così la condotta fraudolenta della Eurocoop soc. coop a.r.l.”.
Il Comune di Vibo sarebbe stato in tal modo indotto in errore in ordine alla corretta esecuzione dei lavori, procurando ad Eurocoop un ingiusto profitto consistente nel pagamento di oltre 22 milioni di euro (22.  032.  230,81 euro per la precisione).  Il reato di truffa copre un arco temporale che va dal dicembre 2008 al 5 febbraio 2020, data di emissione dell’ultimo mandato di pagamento per 675.  690,20 euro. Fra le fonti di prova, oltre a diversa documentazione acquisita, vi sono alcuni esposti del Codacons, una nota del 26 novembre 2013 della Squadra Mobile di Vibo Valentia ed una nota del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Vibo del 17 gennaio 2018; Adriana Teti è difesa dall’avvocato Sonia Lampasi, Silvio Pellegrino dall’avvocato Francesco Lione, mentre Claudio Decembrini è assistito dall’avvocato Italo Reale; prossima udienza del processo il 6 febbraio per sentire in aula i primi testi dell’ufficio di Procura.

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