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Dall’inquinamento marino agli incendi, Briatico mette in campo droni per tutelare il territorio

Consentiranno di eventuali sversamenti di liquami in mare e mappatura delle aree interessate dai roghi che hanno devastato il territorio comunale nell'estate

Dall’inquinamento marino agli incendi, Briatico mette in campo droni per tutelare il territorio

Continua senza esclusioni di colpi la lotta all’inquinamento e agli incendi portata avanti dal Comune di Briatico. In particolare, l’amministrazione guidata dal sindaco Lidio Vallone punta all’utilizzo di droni per favorire i controlli sul territorio. Tramite determina dell’area tecnica, infatti, è stato dato incarico per il monitoraggio, con attrezzatura drone, di eventuali sversamenti di liquami in mare e mappatura delle aree interessate dai roghi che hanno devastato il territorio comunale nell’estate 2023. «Al fine di salvaguardare il territorio costiero di Briatico – si fa rilevare – diventa sempre più necessario avere maggiori informazioni del territorio con immagini e video riprese sui corsi d’acqua che attraversano l’interno comprensorio». Nei territori briaticesi «il periodo estivo è stato caratterizzato, particolarmente nei mesi di luglio, agosto e settembre, da una eccezionale situazione meteo climatica associata ad una permanenza di valori di temperature estreme, assenza di precipitazioni e di condizioni di ventosità che hanno determinato situazioni fortemente favorevoli all’innesco e alla propagazione degli incendi dando luogo a scenari di gravi ed estesi roghi sia boschivi che di interfaccia».

I roghi nel Briaticese

I disagi per aziende, strutture ricettive e semplici cittadini sono stati significativi: «Nelle giornate del 25 luglio e del 22 settembre 2023 si sono susseguite due ondate di caldo con temperature molto elevate dovute alla persistenza di un promontorio di alta pressione africana nel mediterraneo centrale. Le temperature massime, registrate dalla rete meteorologica del Centro funzionale regionale sull’intero Area tecnica – Lavori pubblici territorio regionale nel periodo, hanno raggiunto valori compresi tra 36,5-46,6 gradi. I dati di velocità del vento registrati dalla rete di monitoraggio hanno mostrato valori compresi da venti deboli a moderati, diversi e diffusi i roghi che si sono sviluppati sul territorio comunale e che hanno procurato danni al patrimonio boschivo, ambientale, agricolo, agli insediamenti civili, rurali e attività commerciali». La ferocia dei roghi ha messo in risalto la necessità di garantire risposte tempestive per scongiurare gravi conseguenze: «Il proliferare di incendi di interfaccia ha provocato ingenti danni alle cose nonché, circostanza ancor più grave, messo in serio e concreto pericolo la vita delle persone e compromesso il già fragile sistema economico turistico e agricolo del territorio».

La questione inquinamento

Foto della foce del Murria a Briatico (immagine dalla pagina Fb di PerBriatico)

Altrettanto impattante per il settore turistico locale, è stato l’inquinamento del tratto costiero nei pressi della foce Murria. Valori alterati che avevano costretto il sindaco Vallone a disporre per tale area il divieto di balneazione. E non solo. Il primo cittadino aveva sporto denuncia nei confronti del Comune di Zungri poiché, in base a quanto rilevato a seguito di sopralluoghi, l’inquinamento sarebbe stato provocato da scarichi fognari provenienti dal paese confinante. L’uso dei droni sarà dunque importante per individuare «possibili sversamenti di liquami nelle acque costiere del territorio briaticese e monitorare il comprensorio al fine di poter individuare anomalie a pelo d’acqua e, ove possibile, secondo le condizioni di visibilità anche sul fondale». I voli, e solo nell’acquisizione dei fotogrammi rtk, «saranno programmati secondo un piano che consentirà di ottenere dati con una sovrapposizione del fotogramma minima del 50% sia sulle foto orizzontali sia sulle foto verticali». L’incarico è stato affidato a Antonio Francesco Puccio, di Ricadi, per un costo complessivo di 2mila e 950 euro.

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