Reddito di cittadinanza con truffa a Limbadi: il Riesame annulla per tre indagati
Il provvedimento del gip del Tribunale di Vibo Valentia è stato emesso su richiesta della Procura. Artifizi e raggiri portati alla luce dalle indagini condotte dai carabinieri
Tre annullamenti da parte del Tribunale del Riesame di Vibo Valentia per altrettanti indagati nell’inchiesta che mira a far luce sulla presunta indebita percezione del reddito di cittadinanza a Limbadi. Gli annullamenti interessano: Gabriella Dode (cl ’76), di nazionalità romena, residente a Limbadi, alla quale è stata restituita la somma di 11.550,00 precedentemente sequestrata; Luigi Longone (cl ’63), di Limbadi, al quale è stata restituita la somma di 1.456,00 euro; Rosa Maria Ascone (cl ’87), di Limbadi, alla quale è stata restituita la somma di 8.344,98 euro. Confermato invece il sequestro nei confronti di: Stefania Piserà (cl ’81), di Motta Filocastro (38.651,54 euro); Francesca Lococo (cl ’64), di Limbadi (16.538,36 euro); Angela Maria La Rosa (cl ’74), di Limbadi (23.134,92 euro); Annunziata Orfanò (cl ’64), e Rocco Calogero (cl ’68), di Limbadi (44.567,50 euro). Luigi Longone è difeso dall’avvocato Francesca Comito, Gabriella Dode dall’avvocato Domenico Tripaldi, Rosa Maria Ascone dall’avvocato Francesco Tripaldi. Secondo le indagini dei carabinieri, alcuni beneficiari del reddito di cittadinanza avrebbero fittiziamente indicato il proprio domicilio in stabili palesemente non abitabili ovvero in assenza di forniture di energia elettrica o addirittura privi di infissi. Il tutto al solo fine di vedersi riconosciuta l’erogazione del sussidio. Viene ipotizzato dalla procura di Vibo il reato di truffa aggravata per il perseguimento di erogazioni pubbliche.
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