Vibo, il viceministro Cirielli incontra le imprese di Confindustria
Con l’esponente del Governo Meloni confronto sui temi internazionalizzazione e rotte strategiche nel Mediterraneo
«Le imprese vibonesi sono pronte ad affrontare le importanti sfide prospettate dal vice ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli, ospite presso la sede di Confindustria Vibo Valentia, di una intensa riunione di lavoro che ha permesso di avviare una proficua interlocuzione su molti dei dossier più delicati che impattano sulla vita delle pmi». Lo rende noto lo stesso ente. «Numerosi imprenditori presenti hanno risposto alle proposte avanzate dal vice ministro che ha illustrato i cardini del Piano Mattei e le opportunità che questo può rappresentare per il sistema imprenditoriale. Le ingenti risorse destinate agli investimenti possono infatti essere anche intercettate dalle nostre imprese – ha commentato il presidente di Confindustria Vibo Valentia, Rocco Colacchio a margine dell’incontro – rendendosi pronte e disponibili a realizzare, in sinergia con le nostre grandi imprese, le opere previste dal Piano nei Paesi del Mediterraneo». E ancora: «L’attuale assetto della viabilità e della mobilità nel Mezzogiorno e specie in Calabria – sostengono gli imprenditori – non aiuta, anzi incrementa il divario di competitività dell’intero sistema economico, che subisce danni diretti ed indiretti che possono configurarsi come un vero e proprio blocco alla crescita. Le politiche del Governo in merito all’accessibilità ai mercati di sbocco delle produzioni di eccellenza del made in Calabria – è stato da più parti evidenziato – dovrebbero sostenere con maggiore forza gli investimenti in tal senso. D’altronde un Piano di cooperazione che possa ottenere risultati diffusi a tutto il sistema imprenditoriale, deve tener conto della possibile aggregazione di filiera delle imprese Italiane guidate da qualificati soggetti capofila che possano valorizzare anche quelle di dimensioni medio piccole. Le imprese ed il sistema viario vivono momenti di forte preoccupazione anche in relazione a politiche comunitarie che se condivisibili nello spirito, rischiano di produrre in concreto conseguenze devastanti. Il riferimento è alle recenti normative in materia ambientale che pongono il Porto di Gioia Tauro fuori dagli interessi delle grandi compagnie che lo elimineranno dagli scali per via degli elevati costi che andrebbero a sostenere. Così come potrebbe avere effetti limitati – continua il presidente Colacchio – la decisione di riorganizzare l’apparato di gestione delle Zes mediante la costituzione di una “Zes unica” per tutto il Mezzogiorno che però vede una dotazione finanziaria totalmente inadeguata, pari quasi al solo fabbisogno che la Regione Campania ha assorbito nella scorsa annualità. Al vice ministro gli imprenditori, prima della chiusura dei lavori, hanno anche affidato alcune riflessioni dirette a sostenere il made in Calabria con il supporto alla penetrazione dei mercati esteri mediante misure di tutela e valorizzazione delle eccellenze (accanto alle missioni ed al sistema fieristico). «Merita un’attenzione speciale il tema assai dibattuto delle Concessioni balneari (Direttiva Bolkestein). La nostra ricettività e l’utilizzo della risorsa costiera e balneare – afferma il presidente Colacchio – dovrebbe essere infatti considerata al pari di un prodotto del Made in Italy da tutelare, una peculiare caratteristica distintiva del nostro Paese che non può essere omologata, appiattita e svilita in considerazione della politica uniformatrice di una Comunità Europea che a volte, sembra dimenticare quanto la diversità sia effettivo valore».
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