sabato,Novembre 23 2024

Piano di sviluppo dei servizi sanitari: la situazione di strutture e personale nel Vibonese

Si entra nello specifico delle voci in questione attraverso il documento strategico che definisce le azioni da intraprendere per migliorare e potenziare l'offerta sanitaria del territorio

Piano di sviluppo dei servizi sanitari: la situazione di strutture e personale nel Vibonese
L'Asp di Vibo
La sede dell’Azienda sanitaria provinciale

Nel Piano di sviluppo dei servizi sanitari, documento strategico che definisce le azioni da intraprendere per migliorare e potenziare l’offerta sanitaria – approvato dall’Azienda sanitaria provinciale per dar seguito al decreto del commissario regionale alla Sanità, Roberto Occhiuto, con il quale è stata prevista per l’Asp di Vibo la quota provvisoria di euro 298.169.530,70 di cui euro 2. 225. 544,16 vincolati quali Risorse obiettivi di sviluppo, si affronta l’attuale stato delle strutture nel territorio in cui sono presenti alcuni punti di forza, ma anche delle criticità. Dall’atto si evince che “vi sono alcune strutture ospedaliere datate e moderatamente attrezzate, anche con punte di eccellenza e all’avanguardia, che offrono servizi di media complessità e una vasta gamma di specializzazioni mediche”. Inoltre, “sono presenti diversi poliambulatori e centri diagnostici che consentono una buona copertura territoriale nella provincia. Tuttavia, la provincia di Vibo Valentia soffre di una carenza di personale medico e infermieristico, soprattutto nelle zone più periferiche e rurali e questo influisce negativamente sulla capacità di risposta del sistema sanitario locale, con tempi di attesa prolungati e difficoltà nell’accesso ai servizi sanitari. Inoltre, vi è anche una mancanza di personale amministrativo adeguato per gestire in modo efficiente le pratiche burocratiche e organizzare al meglio l’attività delle strutture sanitarie”. Per valutare la qualità dei servizi sanitari esistenti nella provincia di Vibo Valentia e identificare eventuali punti deboli o inefficienze, l’Asp ha considerato una serie di indicatori.

Accessibilità: la distribuzione territoriale, ritenuta difficile e non sufficiente, in considerazione della quasi inesistenza dei servizi di trasporto pubblico e del terziario rende difficoltoso un equi e capillare distribuzione dei servizi sul territorio, le infrastrutture informatiche e la bassa digitalizzazione della popolazione, in particolare quella over 50, rende “ulteriormente difficile l’accesso ai servizi digitali che potrebbero ridurre le distanze fisiche in molteplici situazioni nonostante e , considerando la presenza di strutture ospedaliere e ambulatoriali nei diversi territori comunali”. Attrezzature: la disponibilità di attrezzature e tecnologie viene definita adeguata ma sottoutilizzata per l’insufficienza di personale, in particolare nella gestione delle apparecchiature di radiodiagnostica complessa, Tac e Risonanza magnetica. “Tale complessità territoriale contribuisce alla percezione errata dei tempi di attesa. Infatti – precisa l’atto – la concentrazione di alcune attività e discipline in alcuni ambulatori facilmente raggiungibili e quindi con parecchia domanda, produce tempi di attesa insostenibili in alcune discipline e branche che in ambulatori periferici fanno segnare richieste quasi pari allo zero per mancanza di collegamenti e viabilità verso una popolazione sempre più fragile, inducendo l’utenza a percepire sempre il servizio quale inefficiente”. Continuità assistenziale: “la continuità dell’assistenza – si evince ancora dal Piano – dopo le fasi acute di ricovero o per gli utenti di particolare fasce deboli e/o con patologie croniche o particolari esigenze, ha una buona fruibilità attraverso il servizio territoriale e con un Pua che ne garantisce una facile eccessività anche se non attraverso servizi online. La relazione medico-paziente è a buon livello di comunicazione e di fiducia tra medici, infermieri e pazienti in considerazione del territorio relativamente piccolo, che permette ancora relazioni dirette, anche se quasi inesistente invece la relazione e la comunicazione informatiche. Per identificare eventuali punti deboli o inefficienze percepite sarebbe utile condurre un’indagine che coinvolga sia gli operatori sanitari che i cittadini, attraverso interviste, questionari o osservazioni dirette. I risultati di questa indagine potrebbero essere utilizzati come base per sviluppare piani di miglioramento, investire in formazione del personale, potenziare le strutture ospedaliere o promuovere campagne di sensibilizzazione sulla salute”.

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