Limbadi, cordoglio per la morte del “buon samaritano” Saverino Redi
Ieri il trigesimo della scomparsa dell’“angelo buono” ricordato con una messa di suffragio celebrata nella chiesa di Maria Santissima Addolorata
A diversi giorni dalla sua dipartita terrena, rimane unanime il cordoglio per la scomparsa di Saverino Redi, il “buon samaritano” di Limbadi. Nelle scorse ore, nella chiesa di Maria Santissima Addolorata è stata celebrata una messa di suffragio per il trigesimo della sua morte, avvenuta all’età di 86 anni. Nonostante i giorni trascorsi, però, non si spegne l’eco del mix di sentimenti di amicizia, affetto e gratitudine espressi nei suoi confronti da tutta la comunità. Nei momenti successivi alla sua scomparsa, qualcuno aveva addirittura auspicato la proclamazione di un giorno di lutto cittadino. Del resto, il “volontario” per eccellenza di Limbadi ha lasciato in eredità una grande testimonianza di altruismo e gesti concreti di bontà elargita a piene mani a favore di chiunque si trovasse nel bisogno, senza distinzione di sorta, con discrezione e lontano dai riflettori. Noto il suo impegno, ad esempio, a favore degli anziani, degli ammalati, dei diversamente abili e degli extracomunitari, svolto sempre con grande umiltà e con l’immancabile sorriso da “angelo buono” stampato sul volto. In questi decenni è stato lui, tra altro, il prezioso tesoriere e autista dell’autoambulanza e del pulmino per disabili in dotazione dell’associazione di terzo settore “Solidarietà Mariella Sicari Mariani”. A tutto questo si aggiungeva l’impegno spassionato e privo di fronzoli profuso a favore delle realtà Onlus, Avis e Aism. I soci di quest’ultima associazione – da sempre in prima linea nell’azione di supporto agli ammalati di sclerosi multipla e della ricerca scientifica – pochi giorni fa lo hanno voluto ricordare nel corso dell’iniziativa benefica “Le mele di Aism”, di cui lui stesso è stato per anni “la colonna portante”. Un’intera esistenza donata al prossimo, dunque, quella di Saverino Redi. «Nella nostra comunità – ha scritto nel giorno del funerale il presidente dell’associazione “Solidarietà”- abbiamo imparato a conoscerti e ad amarti. Tutti abbiamo avuto modo di apprezzare la tua bontà d’animo, la tua disponibilità e predisposizione ad aiutare i bisognosi, tutti coloro i quali hanno avuto bisogno di aiuto e di assistenza. Tu eri sempre presente, disponibile a partire con l’ambulanza e con gli altri mezzi di giorno e di notte, sempre con il sorriso sulle labbra e pronto a dare conforto, a sostenere i deboli ed i bisognosi senza mai far pesare le giornate trascorse negli ospedali della nostra regione, accompagnando nostri concittadini a fare delle visite, ricoveri e quant’altro». Gesti di disinteressato altruismo e di piena donazione agli ultimi, quelli del “buon smaritano” di Limbadi, di cui oggi starà sicuramente raccogliendo i meritati frutti in cielo.
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