Diocesi Mileto, nasce il calendario per suggellare l’Anno giubilare mottoliano
Il ricavato andrà a un’opera di carità delle realtà fondate dal beato sacerdote di Tropea. Nelle pagine gli scatti del fotoreporter Saverio Caracciolo
Un calendario in cui, nel segno del beato Francesco Mottola, si potessero inserire tutte le date delle varie attività diocesane. Tra l’altro stampato nell’ambito delle annuali iniziative della Caritas, proprio a favore di una delle tante realtà religioso-socio-assistenziali fondate dal santo sacerdote tropeano nel corso della sua vita terrena. Una scelta non a caso, visto che dal 10 ottobre si è aperto l’anno giubilare mottoliano e che, a tal proposito, il 5 di aprile del 2024 ricorreranno i 100 anni dell’ordinazione sacerdotale del fondatore della famiglia “Oblate e Oblati del Sacro Cuore”. L’inedito calendario 2023-2024 – voluto dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro – oltre a scandire i vari appuntamenti religiosi che si succederanno sul territorio per tutto il corso dell’anno giubilare, presenta numerose foto d’archivio del grande presbitero calabrese e molti scatti di Saverio Caracciolo, anch’egli originario di Tropea.
Realizzazioni, queste del pluripremiato video-fotoreporter de LaC, che raccontano con maestria e con sensibilità unica i vari aspetti della realtà calabrese. Ad essere immortalati dal suo obiettivo, sono in questo caso i drammi dell’immigrazione clandestina, con tutte le molteplici sfaccettature che ne derivano, e le fatiche proprie dell’umile lavoro dei campi e di altri mestieri che in questa regione riescono a resistere al lento scorrere del tempo e delle stagioni. E, ancora, spaccati di vita religiosa e momenti intimi di fervida fede cristiana, quella espressa dalla gente semplice con gesti altrettanto genuini in luoghi mariani come la “Villa della Gioia” della Serva di Dio Natuzza Evolo e durante le varie feste patronali che si succedono nel corso dell’anno sul territorio diocesano. Il tutto incorniciato in alcune frasi di don Mottola che ben descrivono la sua santità. “Nella mia terra di Calabria – così si esprimeva in vita il beato tropeano – ho rifatto in ginocchio la Via Crucis: son passato per tutti i villaggi, son sceso in tutti i tuguri, ho transitato per tutte le quattordici stazioni. Ho sentito il singhiozzo della mia gente nel mio povero cuore: la gente di Calabria nel suo itinerario dolorosissimo non ha conforto come Gesù. Ma è Gesù e bisogna confortarlo nella salita necessaria al Calvario”.
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