Il Cogal mette in cassaforte il Piano di azione locale
«Proposta elaborata e presentata alla Regione nei tempi previsti», precisa il presidente Pileggi. Aggiungendo: «Il tentativo di affossarci messo in piedi dal Gal Terre vibonesi è miseramente fallito»
Il Cogal Monte Poro-Serre vibonesi ha depositato nei preposti uffici della Regione Calabria, il Piano di azione locale a seguito dell’apposito avviso pubblico a fine giugno per attuare la misura 19 del Programma di sviluppo aree rurali. Un Piano approvato dallo stesso Ente nell’assemblea del 2 settembre.
«Pur essendoci stata la proroga determinata con apposito decreto dal Dipartimento agricoltura – chiarisce l’Ente -, come annunciato più volte, il Cogal ha, nei tempi previsti, elaborato la proposta da presentare dopo un lungo lavoro di concertazione con il territorio e dopo aver espletato tutte le procedure formali. La proroga è stata contestata dal Cogal prima ancora dell’emanazione del decreto ritenendola sbagliata e inopportuna; primo perché non era un buon segnale per il rispetto dei tempi di attuazione della programmazione 2014-20, visti i ritardi accumulati, e secondo perché la proroga avvantaggia soltanto chi improvvisa e si propone di raggiungere obiettivi diversi rispetto alla corretta e coerente programmazione».
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Il riferimento non può che essere attribuito al Gal Terre vibonesi, nuovo soggetto recentemente costituitosi su impulso di una serie di amministratori locali. «Quello che ha vissuto e sta vivendo il territorio del Vibonese è emblematico – spiega non a caso il presidente Pileggi -. Si propone la costituzione di un nuovo Gal, ritenendo che la partecipazione dei Comuni, minimo il 40% del territorio, rappresentasse la condizione per usufruire delle risorse finanziarie messe a disposizione con la misura 19 del Psr Calabria, ingaggiando, per raggiungere questo loro proposito, una vera e propria campagna fondata su promesse e ricatti».
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Pileggi insiste: «il fatto che le risorse destinate dalla misura 19 dovessero andare agli investimenti privati è stata per il “costituendo Gal” la prima smentita; che la congiura di palazzo non era sufficiente, la seconda; che la proposta da presentare a seguito dell’avviso pubblico non era una passeggiata da commissionare a soggetti esterni al territorio, la terza; che l’iniziativa del costituendo “nuovo Gal” sia stata il solo interesse dell’accordo trasversale tra correnti di Pd e Forza Italia, la quarta».
Di fatto, per Pileggi, «il loro obiettivo, di non consentire al Cogal di presentare la sua proposta con un partenariato sufficiente è miseramente fallito. Le congiure di palazzo sono state adeguatamente contrastate».
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Sul piano dei contenuti, la proposta del partenariato pubblico-privato di cui è capofila il Cogal, ha messo in evidenza una strategia di sviluppo per le aree rurali puntando sullo sviluppo del Turismo sostenibile, l’agroalimentare, i beni culturali, individuando una serie di interventi finalizzati a rafforzare le reti tra gli operatori economici».
Di contro «aspettiamo di sapere su che cosa, su quale strategia, su quali interventi “il nuovo Gal” o per meglio dire la somma di delibere di amministrazioni comunali, hanno inteso organizzare e proporre una proposta alternativa al Cogal. Aspettiamo. Avranno la cortesia almeno di farcelo sapere prima del 23 settembre – affonda Pileggi -. Per conto nostro, siamo sicuri di aver fatto un buon lavoro per il territorio. Adesso aspettiamo la valutazione imparziale della Regione Calabria».
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