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Festival dell’Innovazione a Vibo: spese che fanno discutere e metodi vecchi per la ripartizione delle somme

“Palazzo Luigi Razza” con una determina del dirigente procede alla liquidazione delle fatture mentre la città si interroga su cosa resta al territorio dopo tale evento voluto dall’amministrazione Limardo

Festival dell’Innovazione a Vibo: spese che fanno discutere e metodi vecchi per la ripartizione delle somme
Domenico Scuglia

Devono essere stati i “prodigi” contabili ai quali ormai da tempo il Comune di Vibo Valentia ha abituato i cittadini (la Corte dei Conti insegna a tal proposito) a suggerire che – dopo la distribuzione dei “soldini” per “Vibo Capitale del Libro” e per il “Nastro Rosa Tour “ – è ancora possibile dare il meglio nell’organizzazione di eventi e liquidazione delle relative spese. La determina numero 2005 del settore Affari generali di “Palazzo Luigi Razza” a firma del dirigente Domenico Scuglia, con il parere della responsabile del settore finanziario Claudia Santoro, è in tal senso esemplare del modus operandi del Comune di Vibo o, meglio ancora, delle scelte che si fanno per far crescere socialmente e culturalmente la città. La liquidazione a carico del Bilancio 2023 parla di una somma complessiva di 23.697,87 euro, ma per capire la ripartizione della stessa occorre leggere attentamente la premessa della determina. Eccola: “il Comune di Vibo Valentia è impegnato a supportare i processi innovativi intesi come leva dello sviluppo territoriale e come percorso di sviluppo territoriale condiviso; – tra i fattori che, a diversi livelli, possono sostenere l’innovazione vi sono anche i cosiddetti “luoghi di innovazione”, cioè quegli spazi fisici, come ad esempio gli incubatori, i co-working, ma anche gli spazi collaborativi informali (es. biblioteche, bar e piazze), nei quali le persone possono incontrarsi per scambiarsi idee, apprendere reciprocamente e collaborare; – questi spazi possono essere un importante moltiplicatore del patrimonio cognitivo, umano e sociale presente in un territorio – si sottolinea nella determina del Comune – in quanto offrono occasioni per sperimentare e sviluppare tecnologie, servizi e modelli d’impresa che al tempo stesso beneficiano della partecipazione diretta dei cittadini entro un framework collaborativo e generano nuove soluzioni ai problemi della comunità; – a tal fine, il Comune di Vibo Valentia ha inteso realizzare il primo Festival dell’Innovazione per fare il punto sull’innovazione e le nuove tecnologie come fattore chiave per trasformare il volto dei Comuni e favorire i processi di innovazione sociale: un’innovazione, quindi, non fine a se stessa, ma che metta al centro le persone e i bisogni delle comunità territoriali, che nasca da sinergie tra enti e attori locali, che sia riutilizzabile e trasferibile e che – conclude la determina – guidi uno sviluppo effettivamente intelligente, inclusivo e sostenibile”. Per fare tutto ciò (incubatori, spazi collaborativi informali, sperimentare e sviluppare tecnologie, ecc.), la giunta comunale guidata dal sindaco Maria Limardo ha adottato in data 8 giugno scorso un’apposita delibera (la n.143) per incaricare il dirigente competente ad attuare l’organizzazione del festival “ponendo in essere tutti gli adempimenti di competenza”.

Maria Limardo

Viste le fatture presentate, ecco quindi la determina di liquidazione che lasciamo ai lettori commentare limitandoci noi ad interrogarci semplicemente su cosa sia rimasto alla città con tale primo Festival dell’Innovazione e quali passi in avanti abbia fatto il territorio dopo l’organizzazione di tale evento. La ripartizione delle spese parla di: 5.600,00 euro a Maria Teresa Marzano per l’organizzazione della serata “La presa di Torino” con Peppe Servillo e Cristiano Califano dell’importo; 5.000,00 euro a Sud Allestimenti per il noleggio palco e service audio-luci- video; 4.900,00 euro all’associazione musicale Bottega del Suono per l’organizzazione della serata musicale “Domenico Rizzuto Electrojazz Ensemble feat Marcello Cirillo”; 2.900,00 euro a Riccardo Anastasi per la realizzazione della serata “Innovatori storie di donne e di uomini che hanno rivoluzionato il pop italiano”; 2.440,00 a Marcello Francioso per la pubblicità e la promozione degli eventi; 1.000,00 euro a Giuseppe Mazzeo quale addetto alla comunicazione degli eventi; 700,00 euro all’associazione Carnascialesca provinciale per il noleggio di attrezzatura; 503,87 euro a Jellyfish per il servizio di biglietteria aerea e ferroviaria dei relatori; 500,00 euro all’associazione Aps Le Belle Arti per il noleggio degli strumenti musicali necessari per la serata del 28 Settembre 2023; 114,00 euro al B&B Palazzo Irma per i servizi di ospitalità relatori. Parola d’ordine “Innovazione”, dunque, a Vibo Valentia secondo l’amministrazione comunale. Peccato però che i metodi di organizzazione dell’evento (resta ancora inevasa la domanda su cosa resti alla città dopo tale primo Festival), i costi e la ripartizione dei “soldini” (a carico del Bilancio 2023) a molti siano subito apparsi vecchi, anzi stravecchi, e per nulla innovativi. Sarà per la prossima volta…

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