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Dimensionamento scolastico, il M5S: «Avallato piano che distrugge il sistema vibonese»

Il coordinatore provinciale Santoro e il rappresentante territoriale Furci si oppongono con forza a quanto votato nella conferenza dei sindaci

Dimensionamento scolastico, il M5S: «Avallato piano che distrugge il sistema vibonese»
Luisa Santoro

«Il Piano di Dimensionamento scolastico non può e non deve penalizzare Vibo Valentia e il territorio interno della provincia. Il Governo e la Regione delle destre non possono scaricare sul territorio le loro contraddizioni: queste maggioranze elettorali infatti sono state sorde alla richiesta del M5s che, al contrario, chiede che il numero degli alunni cui fare riferimento resti a 300 e non a 900 per come avrebbero stabilito. Pronti perciò a mobilitarci a fianco dei sindaci e dei dirigenti per fare una comune battaglia per sconfiggere la politica della desertificazione dei presidi di civiltà scolastica e formativa sul nostro territorio». Così il coordinatore provinciale del Movimento 5 Stelle Luisa Santoro,unitamente al rappresentante del gruppo Territoriale Vibo Valentia Michele Furci. «Da diversi giorni cresce il dissentire quasi unanime contro i tagli e i forzati accorpamenti predisposti con il Piano di Dimensionamento scolastico – continuano i pentastellati -, perciò non è accettabile quanto accaduto nella Conferenza dei sindaci, dove con 27 voti a favore e soltanto 18 contrari è stato avallato che il sistema scolastico vibonese venisse falcidiato con la perdita di ben 11 dirigenze e cioè il 35% dei poli didattici. Il centrodestra non può svilire in questo modo la Conferenza dei sindaci, giacché con l’espressione del parere si potrebbe in realtà bocciare il piano e costringere la Regione a ridiscutere con il governo i criteri e le sue indicazioni così penalizzanti per la Calabria. Una bocciatura sicuramente avrebbe dato motivo alla stessa Provincia di poterlo rivedere. E poiché ancora tutto è possibile con il voto del Consiglio provinciale, il M5s si adopererà con quanti, sindaci, dirigenti scolastici, organizzazioni sindacali e popolazioni, vorranno contrastare il disegno burocratico degli organismi nazionali e regionali, che in questo modo mortificheranno ulteriormente il già depresso territorio vibonese.  Bisogna invertire la rotta per assolvere alle funzioni amministrative degli enti comunali e della provincia in una visione globale e non a compartimenti staccati l’uno dall’altro. Per questo siamo disponibili a contribuire affinché si rafforzi la politica di concertazione insieme agli enti locali giacché se si rimane inerti ed in attesa che tutto piova dall’alto crescerà l’abbandono dei paesi e i nostri territori saranno penalizzati con la chiusura ti tanti altri servizi indispensabili alle persone. Con l’abbandono e la diminuzione della popolazione la difesa degli enti periferici scolastici e la struttura degli uffici pubblici diventerà sempre più difficile e complicata. Per queste ragioni bisogna cambiare subito registro – concludono Santoro e Furci -, giacché nelle loro funzioni gli enti locali sono competenti a far mutare con atti deliberativi i provvedimenti verticistici calati dall’alto. Questo dimensionamento risponde a logiche politiche e non ad esigenze del territorio e se attuato sarà un modo molto raffinato per attuare la politica che ispira l’autonomia differenziata! Quando si tratta di difendere i beni primari dei cittadini non si può restare inchiodati agli ordini delle maggioranze degli enti lontani del territorio, bensì bisogna unirsi per far modificare decisioni numeriche decise soltanto per fare cassa diminuendo utenze e servizi. Non lasceremo che si attui un’autonomia differenziata “nascosta” dietro la scusante di subdoli criteri ideati ad hoc e, fatti credere come imposti dal Pnrr».

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