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Legge elettorale regionale, procede l’iter di riforma proposto da Mammoliti e Lo Schiavo

I due consiglieri regionali evidenziano: «Assistiamo ad una crisi della rappresentanza e della partecipazione democratica senza precedenti»

Legge elettorale regionale, procede l’iter di riforma proposto da Mammoliti e Lo Schiavo
Da sinistra Raffaele Mammoliti e Antonio Lo Schiavo

Procede l’iter della Proposta di legge regionale n. 143/12, di iniziativa dei consiglieri Antonio Lo Schiavo (presidente Gruppo misto – Liberamente progressisti) e Raffaele Mammoliti (Partito democratico), recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1” che si prefigge di modificare la Legge elettorale che regola le consultazioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria. La proposta normativa è stata esaminata dalla competente commissione Affari istituzionali, Affari generali e normativa elettorale nel corso dell’ultima seduta, unitamente alla Proposta di legge n. 79/12^, di iniziativa del consigliere Mammoliti, recante: “Modifiche e integrazioni alla Legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1”, nel corso di un ampio e articolato dibattito che ha registrato pareri favorevoli anche da parte dei componenti di maggioranza della I commissione, che hanno manifestato l’interesse ad avviare sul punto un percorso di approfondimento anche attraverso l’istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc e avvalendosi del supporto dei competenti uffici del Consiglio regionale (come ha proposto il consigliere Giuseppe Graziano). I commissari, poi, hanno convenuto che ogni eventuale modifica alla legge elettorale debba avvenire nella giusta tempistica e non a ridosso delle elezioni. Su proposta della presidente di Commissione Luciana De Francesco, si è quindi stabilito un rinvio finalizzato “a un approfondimento in un tavolo di lavoro per giungere all’elaborazione di un testo condiviso”.

La proposta elettorale prevede di ripristinare la possibilità, per l’elettore, di esprimere un voto di lista e uno di preferenza anche per una lista non collegata al candidato presidente (cosiddetto voto disgiunto), sancendo così l’autonomia tra l’elezione del presidente della Giunta regionale e il voto per il Consiglio regionale; abbassare la soglia di sbarramento per l’ingresso in Consiglio regionale al 3 per cento sia per le liste che per le coalizioni, superando così il disequilibrio causato dall’attuale normativa che prevede l’assegnazione di seggi alle liste che superino il 4 per cento sul territorio regionale, collegate ad una lista regionale che superi l’8 per cento dei voti. «In una fase ancora caratterizzata dal qualunquismo e antipolitica, tant’è che oltre il 50 per degli elettori non si reca alle urne – dichiarano congiuntamente Lo Schiavo e Mammoliti -, assistiamo ad una crisi della rappresentanza e della partecipazione democratica senza precedenti. Per tale ragione occorre aprire una vera e propria stagione di riforme per la Regione. Condividere le regole della democrazia è essenziale per imprimere quel necessario cambiamento dopo 50 anni di regionalismo. Si avvia dunque attraverso questi primi passaggi una vera azione riformatrice per la Calabria, superando definitivamente quella concezione di una vetusta oligarchia politica che intendeva tenere la partecipazione popolare fuori dalle istituzioni, stabilendo una soglia di sbarramento che non esiste in nessun’altra regione (pari all’8 per cento), mentre in Parlamento si entra con il 3 per cento. Queste proposte rappresentano dunque una vera rivoluzione culturale, istituzionale e democratica per la Calabria e in tale direzione animeremo anche nei territori e con tutte le forze politiche, sociali e produttive, un approfondito confronto».

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