domenica,Novembre 17 2024

Aborto e banchetto firme a Vibo, Miceli: «Erano meglio le bancarelle della festa del Rosario»

Il consigliere comunale interviene sul dibattito ricordando che imporre ad una donna, che decide di abortire, di ascoltare i battiti cardiaci dell'embrione viola diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione

Aborto e banchetto firme a Vibo, Miceli: «Erano meglio le bancarelle della festa del Rosario»
Il consigliere comunale Marco Miceli

“L’articolo 2 della Costituzione italiana riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo tra questi, l’art. 32 indica la salute quale fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Stabilisce inoltre, che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge e che la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana. Inoltre l’art. 7 sancisce che lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani”. E’ quanto ricorda il consigliere comunale Marco Miceli (Vibo Democratica) per il quale i principi stabiliti dalla Costituzione non possono essere in alcun modo incisi da alcuna altra legge che, anzi, deve adoperarsi per garantire piena e completa attuazione della carta dei diritti fondamentali. Qualsiasi legge che regola l’interruzione volontaria della gravidanza non deve essere in contrasto con i predetti principi. Quindi imporre a una donna che abbia maturato la difficile scelta dell’aborto, di ascoltare il battito cardiaco dell’embrione, oltre che costituire un’involuzione sul piano dei diritti civili, è una forma brutale di violenza e prevaricazione che viola gravemente ogni suo più elementare diritto. E, d’altra parte, una tale imposizione sarebbe lesiva anche dei diritti e dei principi deontologici della medicina. Va inoltre considerato che, com’è noto, la promulgazione di una legge disciplinante il diritto all’aborto si è resa necessaria anche per porre un freno alla pratica degli aborti clandestini che venivano praticati abusivamente con frequenti gravissime ripercussioni sulla salute fisica e mentale della donna. Piuttosto bisognerebbe invece adoperarsi per garantire presso i consultori maggior supporto psicologico alle donne che stanno per assumere o hanno già intrapreso la scelta di abortire cercando di garantire loro che questa sia libera e consapevole. Per lo stesso motivo, di fondamentale importanza è poi rendere obbligatoria la presenza di almeno un medico ginecologo non obiettore di coscienza in ciascun reparto di ostetricia e ginecologia di ogni ospedale pubblico e convenzionato. Ritengo che il compito della politica e delle istituzioni in un’ottica garantista dei diritti inviolabili della persona sia quello di adoperarsi in questo senso e mi stupisce chi invece promuove e plaude a possibili disegni di legge ed atteggiamenti contrari ai diritti fondamentali delle donne. Infine mi sorprende che in occasione della festa della Madonna del Rosario, alla quale tradizionalmente la cittadinanza vibonese è molto legata, si sia preferito autorizzare e sponsorizzare – conclude Miceli – l’allestimento di un banchetto per una raccolta firme al posto delle tradizionali bancarelle che sarebbero state sicuramente più apprezzate e appropriate”.

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