martedì,Dicembre 24 2024

“Caso via Parisi”, per il Pd è l’emblema del fallimento della maggioranza

Il gruppo consiliare presenta un’interrogazione rivolta a conoscere le reali cause dei cedimenti a nemmeno un mese dalla consegna dei lavori di ripristino e le conseguenze che la vicenda avrà sul piano politico

“Caso via Parisi”, per il Pd è l’emblema del fallimento della maggioranza

«Chiediamo sia fatta chiarezza su quanto accaduto in via Carlo Parisi, pertanto riteniamo che chi oggi ha l’onore e l’onere di guidare la nostra città si assuma tutte le responsabilità. Fin dal primo momento, con una presenza costante sul cantiere, il sindaco Costa ha seguito personalmente questa vicenda che oggi assume i contorni ancora meno chiari di quanto già non lo erano dall’inizio».

È quanto dichiara in un comunicato stampa il gruppo consiliare del Pd a Vibo Valentia annunciando la presentazione di un’interrogazione a risposta orale e scritta rivolta al sindaco Elio Costa e al presidente del consiglio Stefano Luciano sul caso di via Parisi, dove a pochi giorni dalla conclusione dei lavori di ripristino resi necessari dalla voragine apertasi a gennaio, si sono aperte nuove crepe sull’asfalto.

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«Costa con la sua maggioranza – attacca il gruppo Pd – ha scelto di andare per le vie brevi, sottoponendo al consiglio comunale il riconoscimento di un debito fuori bilancio per lavori di somma urgenza per la realizzazione nuova condotta in via Parisi, angolo via Milite Ignoto, su proposta della giunta comunale giusta delibera n.31 del 16.02.2016 per un importo di 550mila euro».

Sulla base di questa premessa, i consiglieri democrat «ritengono doveroso dunque che il sindaco dica ai vibonesi come sono stati spesi quei soldi, visto che lui più di tutti ha vigilato in ogni senso sui lavori. Dall’affidamento diretto ad un’impresa, fino all’ultimo granello di asfalto posato in opera prima della riapertura delle strade. Siamo convinti che il sindaco saprà dare ogni spiegazione. A lui sono chieste spiegazioni, lui dovrà darle. Non si tenti di far cadere le responsabilità, come spesso accade, sui tecnici comunali o altri».

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Per il gruppo appare infatti «troppo facile lavarsi le mani oggi, chiedendo alla dirigente di venire a riferire in aula visto che questa pratica l’hanno votata tutti i gruppi di maggioranza in maniera compatta. Avrebbero dovuto ascoltare più attentamente le perplessità sollevate dal Pd in aula ed approfondirla meglio. Anche perché a carte inverse, se tutto fosse andato per il verso giusto siamo certi che la politica (come hanno fatto gli amici di Forza Italia) si sarebbe giustamente intestato gli allori della vittoria. Oggi quindi tutta la maggioranza, che è stata responsabile di dare il via a quella pratica, deve caricarsi la responsabilità del fallimento».

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Al contrario, per il Pd, «si sta invece cercando di scaricare tutto solo sui tecnici. Su questa pratica l’intera maggioranza ci ha messo la faccia. La politica dia conto alla città di quanto è successo. Oggi è l’intera maggioranza a dover dare spiegazioni ai vibonesi, con il sindaco Costa in testa».

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Nel dettaglio, l’interrogazione punta ad accertare quali provvedimenti il sindaco ha preso e quali prenderà per evitare che si ripetano situazioni simili in futuro; le determinazioni politiche che lo stesso sindaco intende intraprendere a seguito del disagio creato alla cittadinanza dopo nemmeno un mese dalla chiusura del cantiere; se il cantiere è stato dismesso a seguito di emissione di certificato di regolare esecuzione dei lavori; quanto costeranno gli interventi resosi necessari dopo gli avvenimenti di sabato scorso.

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