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Operazione Maestrale nel Vibonese: il Riesame annulla sei misure cautelari

Ecco le decisioni del Tdl in accoglimento dei ricorsi dei difensori degli indagati

Operazione Maestrale nel Vibonese: il Riesame annulla sei misure cautelari
Nicola Preiti

Sei nuove decisioni del Tribunale del Riesame di Catanzaro per altrettanti indagati dell’operazione antimafia denominata Maestrale-Carthago. In accoglimento di un ricorso dell’avvocato Walter Franzè il Tdl (presieduto dal giudice Emma Sonni) ha annullato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di Giorgio Vurro, (cl ’56), di Pizzo. In precedenza, a seguito dell’interrogatorio di garanzia gli erano stati revocati gli arresti domiciliari. Stessa decisione per Giuseppe Prostamo (cl ’70) e Salvatore Prostamo (cl ’60), di Briatico, in accoglimento di un ricorso degli avvocati Marco Talarico e Brunella Leo. Anche in questo caso, già in sede di interrogatorio di garanzia il gip aveva revocato per i due indagati gli arresti domiciliari sostituendo la misura con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. In cambio dell’accesso abusivo al sistema informatico dell’Inps e della rivelazione di informazioni riservate, secondo gli inquirenti Giuseppe D’Andrea – impiegato dell’Inps di Vibo – sarebbe stato ricompensato dagli altri indagati (lavoratori marittimi, tra cui Giorgio Vurro) con l’elargizione di beni tra cui “prodotti ittici, panettoni, torroni, champagne ed altre utilità non meglio specificate per un valore non inferiore a 500 euro”. L’aggravante mafiosa era già stata esclusa per lui dal gip distrettuale. Il Tribunale del Riesame ha poi accolto tre ricorsi presentati dall’avvocato Giuseppe Di Renzo. In particolare i giudici hanno annullato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Giuseppe Preiti (cl ’75) e di Nicola Preiti (cl ’68), entrambi di San Calogero ed accusato di concorso in estorsione aggravata dal metodo mafioso (richiesta di soldi per restituire al legittimo proprietario un’auto precedentemente rubata). Revocata poi la misura dell’obbligo di presentazione tre volte a settimana alla polizia giudiziaria nei confronti di Maria Carmela Ciconte (cl ’69), di Vibo Marina.

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