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Enti e associazioni insieme per disegnare il futuro della società, focus a Briatico

L’evento fortemente voluto dal Forum terzo settore. Il portavoce Conocchiella: «Tutti sono chiamati a programmare, progettare e agire congiuntamente a favore delle loro comunità»

Enti e associazioni insieme per disegnare il futuro della società, focus a Briatico

“Come il mondo del terzo settore briaticese, può partecipare in maniera sussidiaria per un’amministrazione condivisa con l’amministrazione comunale per l’interesse generale”. Sarà questo il cuore del dibattito in programma per il 23 settembre presso il Centro polifunzionale di Briatico. Un appuntamento fortemente voluto da Pino Conocchiella, portavoce del Forum terzo settore della provincia di Vibo Valentia. La finalità è chiara: «Ritengo utile – spiega – che il mondo del volontariato e del non profit presente nel comune debba partecipare con idee, proposte e servizi alla crescita della comunità e al benessere generale». L’argomento tratterà di “amministrazione condivisa” e vi prenderanno parte anche la referente del Forum del settore di Vibo Valentia per la “Costa degli dei”, Raffaella Marzano, i dirigenti Michele Caridà e Vincenzo Alberto Gradia.

Entrando più nei dettagli: «In quest’ultimi anni sempre più volontari e operatori del Terzo settore hanno preso parte a esperienze di co-programmazione e co-progettazione, in cui i diritti dei cittadini, i loro bisogni, le loro aspirazioni sono state al centro di uno sforzo congiunto delle pubbliche amministrazioni e del Terzo settore. Si tratta – aggiunge Conocchiella – della “amministrazione condivisa”: un’inedita condivisione di poteri e responsabilità tra enti pubblici e Terzo settore, chiamati a programmare, progettare e agire congiuntamente a favore delle loro comunità». Il portavoce del Forum parla di un vero e proprio cambiamento epocale, «innestato dall’art. 55 del Codice del Terzo settore (d.lgs. 117/2017) e confermato nel modo più autorevole dalla sentenza 131 della Corte costituzionale, secondo cui l’amministrazione condivisa “realizza per la prima volta in termini generali una vera e propria procedimentalizzazione dell’azione sussidiaria” delineata dall’art. 118 della Costituzione; ciò, sempre secondo le parole della Corte, in quanto al Terzo settore “è riconosciuta una specifica attitudine a partecipare insieme ai soggetti pubblici alla realizzazione dell’interesse generale”». Enti pubblici e Terzo settore, quindi, non sono controparti, l’una che domanda servizi e l’altra che li offre, l’una che definisce cosa fare e l’altra che lo esegue; ma, al contrario, «alleati per realizzare insieme una finalità comune. È chiaro che una simile prospettiva, ben lontana dall’esaurirsi in un tecnicismo amministrativo, richiede a tutti i soggetti coinvolti un cambiamento culturale».

Le considerazioni da cui si snoda questa modalità di azione sono chiare: «È meglio vivere in una società dove i cittadini si attivano e si organizzano per perseguire il bene comune all’interno di un quadro di norme e in collaborazione con le istituzioni, piuttosto che in una dove essi attendono passivamente un aiuto; e dove vi sono soggetti organizzati – gli enti del Terzo settore – che assumono questo ruolo di interesse generale, è doveroso che le istituzioni ne riconoscano il valore, sostenendoli e aiutandoli. L’amministrazione condivisa corrisponde a questa idea di società, valorizzando l’apporto del Terzo settore ed equilibrandolo con le responsabilità istituzionali». In più «è un dato culturale ampiamente condiviso che per ottenere risultati sociali apprezzabili sia necessario “fare rete”, “fare sistema”, “creare sinergie”. Tutte espressioni, che rimandano ad un insieme di attori che cooperano tra loro per una finalità comune».

La collaborazione porta con sé vantaggi di non poco conto: «favorisce l’emersione di un sistema di soggetti locali collaborativi, che potranno rimettere in gioco anche in occasioni successive il capitale fiduciario costruito; favorisce il coinvolgimento esteso anche di soggetti spesso estranei all’interesse generale quali imprese, singoli cittadini; valorizza il meglio di ciascuno, senza che la presenza di un partner porti all’esclusione del contributo di altri soggetti; porta a un arricchimento delle risorse di partenza, aggiungendo a quanto messo a disposizione dall’amministrazione altre risorse offerte o più spesso reperite con l’apporto del Terzo settore, in ottica di corresponsabilità sugli obiettivi condivisi; e conduce ad interventi meno settoriali che, grazie ai contributi e ai punti di vista diversi che si confrontano sui tavoli, tendono a portare a risultati innovativi e più aderenti ai bisogni reali delle persone (e non modellati a forza sulle ripartizioni amministrative dell’ente pubblico)». Conocchiella chiosa: «Il fatto di ritrovarsi in contesti autenticamente collaborativi a ragionare e operare per il bene comune rappresenta per molti un ideale che dà senso e rinforza la motivazione, spingendo tutti, in un circolo virtuoso, ad impegnarsi ulteriormente». L’appuntamento avrà inizio alle ore 17.00.

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