‘Ndrangheta: estorsioni a Vibo da parte dei clan, in 12 a giudizio
Un non luogo a procedere e due abbreviati al termine dell’udienza preliminare dinanzi al gup distrettuale. Nel mirino le ditte impegnate nella raccolta dei rifiuti, nel rifacimento delle facciate dei palazzi e nella costruzione del nuovo ospedale. Indagini dei carabinieri e della Guardia di finanza con il coordinamento della Dda di Catanzaro
In dieci rinviati a giudizio, due ammessi al rito abbreviato ed uno prosciolto. Questo l’esito dell’udienza preliminare dinanzi al gup distrettuale di Catanzaro, Arianna Roccia, per 13 indagati coinvolti in un’inchiesta dei carabinieri del Nucleo Investigativo di Vibo e dalla locale Guardia di finanza. Un’inchiesta che mira a fare luce su diversi episodi estorsivi – aggravati dalle modalità mafiose – commessi a Vibo Valentia fra il 2009 e il 2022. Le indagini si sono avvalse anche del contributo dei collaboratori di giustizia Andrea Mantella e Bartolomeo Arena. In particolare sono state ricostruite: un’estorsione commessa nel 2009 ai danni un’impresa edile impegnata in lavori di movimento terra e riqualificazione urbana, per un ammontare di ventimila euro; un’estorsione commessa tra il 2015 e il 2017 all’impresa aggiudicataria della raccolta dei rifiuti urbani, per una cospicua somma di denaro (nel medesimo contesto il 20 aprile 2016 la ditta ha subito l’incendio di autocompattatore il cui autista veniva minacciato con una pistola); quattro tentate estorsioni ai danni di altrettante ditte (una delle quali aggiudicataria nel 2018 della raccolta dei rifiuti urbani di Vibo Valentia; una impegnata nel 2020 nei lavori di costruzione del nuovo ospedale di Vibo; mentre le altre impegnate dal 2021 al 2022 in lavori di riqualificazione di edifici – ecobonus 110%).
I clan e i rifiuti
L’inchiesta offre uno spaccato sul controllo esercitato dalla criminalità organizzata nel settore della raccolta dei rifiuti nel comune di Vibo Valentia con estorsioni alle ditte incaricate della raccolta come la Ased srl e la Dusty srl, il cui responsabile all’epoca era Gregorio Farfaglia. Tredici i capi di imputazione contestati dalla Dda di Catanzaro con i pm Antonio De Bernardo e Andrea Buzzelli. Il gup ha ammesso al rito abbreviato – che comporta uno sconto di pena pari ad un terzo in caso di condanna – i seguenti imputati: Bartolomeo Arena, 47 anni, di Vibo Valentia (collaboratore di giustizia, difeso dall’avvocato Giovanna Fronte); Michele Pugliese Carchedi, 38 anni, anche lui di Vibo Valentia (detenuto per tale procedimento, difeso dagli avvocati Salvatore Staiano e Raffaele Manduca). Rinviati a giudizio con rito ordinario, invece, i seguenti imputati: Domenico Macrì, detto “Mommo”, 39 anni, di Vibo (detenuto e condannato in Rinascita Scott in primo grado a 20 anni con il rito abbreviato); Michele Manco, 35 anni, di Vibo Valentia (detenuto per tale procedimento); Domenico Camillò, 29 anni, di Vibo Valentia; Andrea Mantella, 51 anni, di Vibo Valentia (collaboratore di giustizia); Salvatore Mantella, 49 anni, di Vibo Valentia; Vincenzo Mantella, 37 anni, di Vibo Valentia; Francesco Antonio Pardea, 37 anni, di Vibo Valentia; Salvatore Morelli, 40 anni, di Vibo Valentia; Andrea Ruffa, 29 anni, di Vibo Valentia (detenuto per tale procedimento); Domenico Serra, 31 anni, di Vibo Valentia (detenuto per tale procedimento). Il processo si aprirà dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo il 4 ottobre prossimo. Prosciolto (non luogo a procedere) Antonio Pirritano, 31 anni, di Vibo Valentia (difeso dall’avvocato Diego Brancia).
Gli avvocati impegnati nel collegio di difesa sono: Walter Franzè (per Michele Manco), Giovanna Fronte (per Bartolomeo Arena), Stefano Luciano (per Domenico Macrì), Guido Contestabile e Salvatore Pronestì (per Domenico Camillò), Manfredo Fiormonti (per Andrea Mantella), Vincenzo Brosio (per Andrea Ruffa), Giuseppe Di Renzo (per Domenico Serra), Diego Brancia (per Salvatore Mantella), Giovanni Vecchio e Giuseppe Di Renzo (per Salvatore Morelli), Salvatore Staiano e Raffaele Manduca (per Michele Pugliese Carchedi), Diego Brancia e Renzo Andricciola (per Francesco Antonio Pardea), Diego Brancia (per Antonio Pirritano), Diego Brancia (per Vincenzo Mantella).
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